Carpi tra fogne, storia e nuove leadership: anatomia di una città


Carpi tra fogne, storia e nuove leadership: anatomia di una città

Ieri, mentre via Amendola si chiudeva per un mese lasciando automobilisti e commercianti a inventarsi percorsi alternativi degni di un navigatore impazzito, la nostra Carpi mostrava ancora una volta quel suo peculiare talento nel far convivere il prosaico con l'epico, il quotidiano con lo storico.

Le viscere della città richiedono cure, e così la rete fognaria di via Amendola impone i suoi tempi biologici al traffico urbano. È una metafora involontaria ma perfetta: mentre sopra scorre la vita quotidiana fatta di fretta e clacson, sotto si lavora per garantire che tutto funzioni. Proprio come in politica, verrebbe da dire, osservando le altre notizie della giornata.

Perché ieri è stato anche il giorno delle nuove leadership femminili. Elisabetta Goldoni ha preso le redini di Lapam Confartigianato, portando con sé l'esperienza di chi conosce il territorio dall'interno delle sue aziende storiche. E Anna Baldini è stata eletta coordinatrice del PD dell'Area Nord, con in tasca un programma che suona come la lista della spesa di una madre di famiglia particolarmente attenta: sanità, mobilità, AIMAG e quel welfare che deve reinventarsi più velocemente di un influencer su TikTok.

Ma è dalla vicina Modena che arriva la lezione più gustosa sulla manipolazione della memoria storica. Il Circolo Menotti di Carpi insorge contro una targa "revisionista" che vorrebbe far passare il Ducato Austroestense come uno degli "antichi Stati che diedero vita al Regno d'Italia". È come dire che Dracula ha dato vita alla Croce Rossa: tecnicamente possibile, ma storicamente bizzarro.

L'ironia raggiunge l'apice quando si scopre che questa operazione di cosmesi storica avverrà nelle vicinanze della statua di Ciro Menotti, il patriota che proprio da quel regime ducale fu giustiziato. È come mettere una targa celebrativa di Caino accanto al monumento ad Abele, con la differenza che qui la vittima ha dato il nome a un circolo che, fortunatamente, ha ancora la memoria lunga e la coscienza sveglia.

Cesare Galantini non usa mezzi termini: si tratta di "una falsità storica" mascherata da "innocua operazione di tipo storico, al limite del folclore quasi a fini turistici". La storia come souvenir, insomma, dove i fatti scomodi vengono levigati fino a diventare inoffensivi gadget da banco del mercato.

Tornando a Carpi, le sfide che attendono le nuove leadership sono concrete come i lavori in via Amendola e complesse come la questione AIMAG. La Baldini parla della decisione della Corte dei Conti come di "un punto zero da cui ricominciare", approccio pragmatico che sa di buon senso emiliano: quando le cose si complicano, meglio fare tabula rasa e ripartire con le idee chiare.

La città che emerge da questa giornata è quella di sempre: concreta nei problemi quotidiani (le fogne che si aggiustano), attenta alla propria memoria storica (il Circolo Menotti che vigila), e pronta a rinnovarsi nella continuità (le nuove presidenze che raccolgono testimoni consolidati). Una Carpi che sa tenere insieme radici e futuro, tradizione familiare e visione moderna, proprio come l'azienda Cermag della neo-presidente Goldoni.

In fondo, mentre via Amendola si prepara a riaprire con le viscere rinnovate, la città intera sembra attraversare una fase di manutenzione straordinaria: delle infrastrutture come delle leadership, della memoria storica come dei progetti futuri. Il cantiere Carpi è sempre aperto, ma almeno stavolta sappiamo chi tiene in mano gli attrezzi.



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