Ieri sera, mentre scorrevo le cronache carpigiane del 10 settembre, mi sono trovato di fronte a uno spettacolo inaspettato: la politica locale che improvvisamente riscopre il buonsenso. Come il lettore di semiotica che sono, non posso non cogliere i segni di un cambiamento nel tessuto narrativo della nostra città.
Il primo segnale arriva da Forza Italia, che propone di unirsi per la sicurezza invece di continuare il solito teatrino delle polemiche. Michele De Rosa e Massimo Barbi hanno fatto qualcosa di rivoluzionario nell'attuale panorama politico: hanno ammesso di non avere la soluzione in tasca. In tempi in cui tutti sanno tutto, questa confessione suona quasi eretica. E ancor più sorprendente è la loro disponibilità a firmare l'appello del Partito Democratico per più agenti sul territorio.
Come se non bastasse, Giorgio Cavazzoli della Democrazia Cristiana ha deciso di sostenere pubblicamente la stessa iniziativa del PD. Uno scenario che fino a ieri sembrava fantascienza politica: destra e sinistra che collaborano per un obiettivo comune. Forse è questo il vero miracolo di settembre.
Ma mentre i nostri amministratori riscoprivano l'arte del dialogo, la città si preparava ad affrontare nemici ben più concreti delle divisioni politiche. La missione anti-zanzare nelle scuole racconta di una Carpi che, nella notte tra mercoledì e giovedì, ha condotto un'operazione degna di un film d'azione: 56mila metri quadrati di territorio scolastico liberati dalle zanzare portatrici di Chikungunya. Mentre i politici imparavano a collaborare, gli "sterminatori notturni" dimostravano che quando c'è un obiettivo chiaro, l'efficienza non manca.
E poi ci sono i controlli nei campi di caccia, con tre cacciatori già multati per aver interpretato le regole "a modo loro". Anche qui, un segnale interessante: la legge uguale per tutti, senza distinzioni tra hobby e doveri civici. Distanze di sicurezza violate, capanni troppo vicini, registrazioni dimenticate: piccole infrazioni che raccontano una città dove il controllo funziona.
C'è una strana armonia in questi quattro episodi apparentemente scollegati. La politica che smette di litigare, l'amministrazione che protegge preventivamente i bambini dalle zanzare, le forze dell'ordine che vigilano sui cacciatori: Carpi sembra aver riscoperto il valore della responsabilità collettiva. Non più protagonismi individuali, ma azioni coordinate per il bene comune.
Forse è l'aria di settembre, con le scuole che riaprono e l'autunno alle porte, a spingere la nostra comunità verso una maggiore maturità. O forse siamo semplicemente stanchi delle polemiche sterili e abbiamo voglia di vedere qualche risultato concreto. Il pragmatismo, questa virtù così sottovalutata, sembra finalmente aver trovato casa nella nostra città.
Resta da vedere se questa ritrovata saggezza collettiva saprà resistere alle prossime prove. Ma per ora, godiamoci questo momento di lucidità: una Carpi che sa fare squadra contro zanzare, cacciatori indisciplinati e, soprattutto, contro se stessa.