118 Emilia-Romagna, un'eccellenza che fa la differenza


118 Emilia-Romagna, un'eccellenza che fa la differenza
Il 118 dell'Emilia-Romagna si conferma una volta di più come un fiore all'occhiello della sanità italiana. Quando suonano quelle sirene che corrono per le strade di Carpi e di tutta la regione, dietro c'è un sistema che funziona come un orologio svizzero. E i numeri lo dimostrano senza ombra di dubbio.

I dati che parlano chiaro

L'ultimo rapporto di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, certifica quello che già sapevamo: in Emilia-Romagna quando chiami il 118, i soccorsi arrivano prima che altrove. Molto prima. La media regionale di 15 minuti è ben al di sotto della soglia nazionale di 18 minuti, e parliamo di 4 minuti in meno rispetto alla media italiana di 19 minuti. Per noi della provincia di Modena - e quindi per i carpigiani - i tempi si attestano sui 15 minuti. Un risultato che fa onore a tutto il sistema sanitario provinciale. Le performance migliori le registrano Parma, Reggio Emilia e Piacenza con 13 minuti, mentre Bologna e Imola sono a 16. Solo Ferrara supera di un minuto il limite, arrivando a 19, ma già sono allo studio ottimizzazioni per le zone più interne.

Le parole di chi governa la sanità

Michele de Pascale, presidente della Regione, e Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la salute, non nascondono l'orgoglio per questi risultati: "Il servizio di emergenza urgenza dell'Emilia-Romagna si conferma un'eccellenza a livello nazionale – sottolineano – un vero orgoglio di cui andiamo fieri, grazie al lavoro quotidiano di migliaia tra operatori sanitari, medici, infermieri e volontari". Un plauso meritato, perché dietro queste statistiche ci sono persone che ogni giorno salvano vite. E quando si tratta di emergenze, quei 3-4 minuti di differenza possono significare tutto.

I numeri di un sistema che funziona

Le cifre del 118 regionale per il 2024 sono impressionanti: oltre 1.400 persone assistite ogni giorno, più di 527mila l'anno. Una media di 14mila interventi ogni 100mila abitanti che pone l'Emilia-Romagna in cima alla classifica nazionale. La dotazione di mezzi è doppia rispetto agli standard ministeriali: un mezzo di soccorso avanzato ogni 29.678 abitanti, quando il decreto prevede un tetto massimo di uno ogni 60mila. Sul campo operano 3.770 tra medici e infermieri, supportati da 500 autisti soccorritori e da una squadra straordinaria di quasi 40mila volontari.

Una macchina organizzativa d'eccellenza

La flotta regionale conta 272 ambulanze e auto mediche operative 24 ore su 24, più 4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia per il volo notturno. Un sistema che nel 2024 ha permesso di effettuare 512.028 interventi e soccorrere esattamente 527.310 pazienti da Piacenza a Rimini. Questi non sono solo numeri freddi: rappresentano storie di vita, famiglie che hanno riabbracciato i propri cari, emergenze risolte in tempo grazie a un sistema che funziona. E per noi carpigiani, significa avere la certezza che in caso di bisogno, l'aiuto arriverà velocemente e con la massima professionalità. Un'eccellenza che, come sottolineano de Pascale e Fabi, deve continuare a migliorare: "Il nostro impegno è quello di continuare a investire in un servizio imprescindibile, garantendo che queste performance non calino in futuro, ma anzi possano ulteriormente migliorare".
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