La musica si è fermata sabato sera al Villanova Village di Modena, ma non per la fine del concerto. Massimo "Macs" Anderlini, 53 anni, batterista dei Red Rockers Extremely Dangerous di Soliera, se n'è andato facendo quello che amava di più: suonare. Un destino che ha dell'incredibile e del crudele insieme. Macs aveva appena finito di dare il meglio di sé dietro le sue amate pelli, quando poco prima delle 23 un malore improvviso lo ha strappato dal palco e dalla vita. I soccorsi sono stati tempestivi, hanno anche provato con il defibrillatore, ma il cuore del musicista modenese - trasferitosi da tempo a Rubiera con la famiglia - aveva già suonato la sua ultima nota. Le parole dei compagni di band sono un pugno al cuore: "Oggi avremmo dovuto pubblicare foto e video del concerto, ridere dei nostri errori e congratularci... e invece è tutto assurdo". I Red non riescono ancora a capacitarsi di questa perdita improvvisa, ma trovano una "misera consolazione" nel fatto che Macs "abbia riso e fatto una cosa che amava fino all'ultimo secondo". È questa forse la definizione più bella di una vita vissuta fino in fondo: morire facendo quello per cui si è nati. Massimo Anderlini era molto più di un batterista in una cover band. Era l'anima ritmica di un gruppo molto apprezzato nel modenese, uno di quei musicisti che sanno trasformare una serata qualunque in un momento speciale. Ora i Red Rockers Extremely Dangerous si sentono "sconvolti e orfani", come scrivono nel loro straziante messaggio d'addio. Ma l'eco delle percussioni di Macs continuerà a risuonare nei cuori di chi lo ha conosciuto e di chi ha ballato sulle sue ritmiche. Perché certi battiti non si fermano mai davvero.
Addio a Macs, il batterista che ha suonato fino all'ultimo battito
