Addio all'ingegner Saetti, il "signore" della nettezza urbana


Addio all'ingegner Saetti, il "signore" della nettezza urbana
Si è spenta questa mattina una delle figure più rispettate del panorama tecnico carpigiano: Gianfranco Saetti, ingegnere civile di 71 anni che ha dedicato la sua intera carriera al settore dei servizi pubblici ambientali, lasciando un segno indelebile nella gestione dei rifiuti e delle multiutility dell'Emilia-Romagna.

Il tecnico che ha rivoluzionato i servizi ambientali

Gianfranco Saetti, laureatosi in Ingegneria civile all'Università di Modena, non era uno di quei dirigenti che si limitano alla scrivania. Era un uomo di campo, che conosceva ogni aspetto della gestione dei rifiuti urbani, dalla raccolta differenziata alle più moderne tecnologie di smaltimento. La sua carriera inizia come consigliere dell'Amiu di Modena, per poi approdare a Sassuolo dove assume la responsabilità del settore Igiene urbana. Ma è con il Consorzio smaltimento rifiuti (Csr) e successivamente con Aimag che Saetti trova la sua dimensione ideale. Come dirigente dell'Igiene ambientale dell'azienda di Mirandola - che negli anni si è affermata come una delle multiutility più innovative del territorio - ha contribuito a modernizzare un settore spesso sottovalutato ma cruciale per la qualità della vita dei cittadini.

Dall'Emilia-Romagna alla Val di Taro

Nel 2010 arriva il riconoscimento istituzionale più importante: la nomina a Responsabile Servizio rifiuti e Bonifica siti della Regione Emilia-Romagna. Un incarico prestigioso che testimonia la stima di cui godeva negli ambienti tecnici regionali. Contemporaneamente ricopre il ruolo di Presidente di Montagna 2000, il Consorzio del Servizio idrico integrato per i Comuni della Val di Taro, dimostrando una competenza che spaziava dall'igiene urbana alla gestione delle risorse idriche. Non tutti sanno che Saetti è stato anche Presidente del Comitato utenti della linea ferroviaria Modena-Mantova-Verona, un ruolo che rivela la sua attenzione per i servizi pubblici a 360 gradi e l'impegno civico che lo contraddistingueva.

Le radici carpigiane: figlio d'arte del commercio

Gianfranco era figlio di Giorgio Saetti, che insieme al fratello Oliviero gestiva la storica drogheria-spezieria di corso Alberto Pio. Una tradizione commerciale carpigiana che ha formato il carattere del futuro ingegnere, insegnandogli l'importanza del rapporto diretto con la gente e delle soluzioni pratiche ai problemi quotidiani. Chi lo ha conosciuto ricorda il suo carattere solare e sorridente, quella naturale propensione all'empatia che lo rendeva un dirigente atipico, capace di coniugare competenza tecnica e umanità. In un settore spesso caratterizzato da fredde logiche burocratiche, Saetti rappresentava quella generazione di tecnici che non dimenticava mai l'aspetto umano del servizio pubblico.

L'eredità di un servitore dello Stato

La scomparsa di Gianfranco Saetti priva il territorio di una figura che ha contribuito silenziosamente ma efficacemente a migliorare la qualità dei servizi pubblici. In un'epoca in cui si parla molto di sostenibilità ambientale e economia circolare, uomini come lui avevano già intuito l'importanza di una gestione intelligente dei rifiuti e delle risorse idriche. La sua carriera, costellata di incarichi prestigiosi ma anche di responsabilità concrete, dimostra che esistono ancora professionisti capaci di mettere la competenza al servizio della collettività, senza clamori ma con risultati tangibili. Alla sorella Rossella, alla moglie Adriana e a tutti i familiari vanno le condoglianze di una comunità che perde un servitore silenzioso ma prezioso delle istituzioni pubbliche.
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