Un lunedì mattina che doveva essere come tanti altri si è trasformato in un incubo per
don Rodrigo Grajales Gaviria, il sacerdote colombiano di 45 anni che da anni serve la comunità di fedeli tra Modena e la nostra Carpi. L'aggressione, avvenuta in pieno centro cittadino, ha scosso non solo il capoluogo ma anche la nostra città, dove il religioso è ben conosciuto come cappellano della comunità latinoamericana.
L'aggressione in pieno centro
Era circa mezzogiorno quando la tranquillità di
via Ganaceto, all'incrocio con via Castelmaraldo nella zona Pomposa, è stata spezzata da un gesto di violenza cieca.
Don Rodrigo, viceparroco della parrocchia di San Giovanni Evangelista alla Crocetta, camminava per strada quando è stato improvvisamente aggredito da un uomo che lo ha colpito alla gola con un'arma da taglio. Le cause dell'aggressione restano ancora un mistero che i carabinieri stanno cercando di dipanare. Non si esclude alcuna pista, dalla rapina finita male a motivazioni più complesse che potrebbero emergere nelle prossime ore.
La solidarietà dei modenesi
Quello che ha colpito di più, in una giornata così buia, è stata la reazione immediata dei presenti.
Passanti e commercianti si sono subito prodigati per soccorrere il sacerdote, dimostrando quella solidarietà che spesso emerge nei momenti più difficili. Un dipendente di un negozio della zona è stato tra i primi a prestare aiuto, testimoniando come la comunità sappia ancora reagire con umanità di fronte alla violenza. I soccorsi del 118 sono arrivati tempestivamente con ambulanza e automedica, trasportando
don Rodrigo all'ospedale di Baggiovara in codice rosso. Il delicato intervento chirurgico a cui è stato sottoposto ha dato esito positivo: fortunatamente, il religioso non è in pericolo di vita.
Un ponte tra due comunità
Don Rodrigo Grajales Gaviria non è solo un nome per chi frequenta le chiese di Modena e Carpi. Il sacerdote colombiano rappresenta un ponte importante tra la comunità italiana e quella latinoamericana, sempre più presente nel nostro territorio. Il suo ruolo di cappellano lo porta spesso nella nostra città, dove celebra funzioni e offre sostegno spirituale ai tanti immigrati che hanno scelto Carpi come nuova casa. La sua aggressione tocca quindi anche noi carpigiani, che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e apprezzare il suo impegno nel costruire ponti tra culture diverse. In un'epoca in cui si parla tanto di integrazione, figure come
don Rodrigo dimostrano quotidianamente come la fede possa unire piuttosto che dividere.
Riflessioni amare
Questo episodio ci costringe a riflettere su un fenomeno che pare sempre più frequente: la violenza gratuita che colpisce anche chi dedica la vita al servizio degli altri. Un sacerdote aggredito in pieno giorno, nel centro di una città civile come Modena, è un segnale che non possiamo ignorare. Mentre attendiamo di conoscere i motivi che hanno spinto l'aggressore a compiere un gesto così brutale, resta la speranza che
don Rodrigo possa presto tornare alle sue attività pastorali, continuando a essere quel punto di riferimento che tante persone, tra Modena e Carpi, hanno imparato a rispettare e amare. La violenza non vincerà mai sulla dedizione di chi, come questo prete colombiano, ha scelto di mettere la propria vita al servizio del prossimo. E la pronta solidarietà dimostrata dai modenesi ne è la prova più bella.