Aimag, il consiglio comunale diventa ring: ecco come finisce


Aimag, il consiglio comunale diventa ring: ecco come finisce

Il bubbone esplode in aula

Non doveva andare così. Quello che Mariella Lugli, assessore di Carpi, aveva portato lunedì sera in consiglio comunale sembrava un atto di ordinaria amministrazione: la solita ricognizione annuale sulle partecipazioni comunali, dall'Aimag alla Seta, da Formodena a aMo. Invece, dopo quattro ore di discussioni sul bilancio, è esploso il bubbone che tutti conoscevano ma nessuno voleva toccare: il futuro di Aimag e chi davvero deve decidere le mosse della multiutility carpigiana.

La lezione di condominio della Medici

Monica Medici, consigliera di Carpi Civica, ha trasformato l'aula in un'aula di diritto societario. Il suo ragionamento è cristallino come l'acqua che Aimag distribuisce: "Non può essere il consiglio di amministrazione a decidere le strategie, ma i soci, cioè i Comuni". Un parallelone azzeccato quello del condominio: "Non spetta all'amministratore decidere quali lavori fare, ma all'assemblea dei proprietari degli alloggi". Con toni che avrebbero fatto impallidire anche i professori universitari più severi, la Medici ha puntato il dito contro il sindaco Riccardo Righi: "Un sindaco non può limitarsi a tagliare nastri, deve assumersi le responsabilità come socio di una multiutility".

Fieni ripercorre quindici anni di storia

Enrico Fieni di Fratelli d'Italia, con l'energia di chi ha studiato i faldoni, ha fatto un viaggio nel tempo dal 2009 fino alla bocciatura della Corte dei Conti dell'accordo Aimag-Hera. Una storia che conosce bene chi vive in questa città: il mancato rinnovo del patto di sindacato, le promesse mancate, quella che lui ha definito senza mezzi termini la "sconfessione della linea Righi". Le ricerche confermano il quadro drammatico: Aimag ha chiuso il 2024 con una perdita di 2,5 milioni di euro. Dopo la bocciatura della Corte dei Conti, l'azienda dovrà restituire a Hera i 30 milioni di acconto ricevuti e non potrà più contare sulle garanzie del colosso bolognese per il piano investimenti da 250 milioni previsto per il 2025-2028.

Il sindaco sfida i consiglieri

Righi, messo alle corde, ha contrattaccato con una sfida diretta: "Quanti di voi sarebbero in grado di redigere un piano industriale?". La sua tesi è semplice: ai soci spetta delineare lo scenario, al consiglio di amministrazione tradurlo in proposte concrete. Giovanni Maestri del Pd ha rincarato la dose, definendo "improprio" il parallelo con il condominio.

Verrini, vittima della serata

Il momento più drammatico è arrivato con Giorgio Verrini, uno dei promotori del Comitato Aimag per il territorio. Perplesso su una delibera che "attribuiva tutto quel potere a un CdA già squalificato dalla bocciatura della Corte", ha scelto la via dell'uscita di scena: si è alzato e ha lasciato l'aula proprio al momento del voto. Una fuga che la dice lunga sulle contraddizioni di chi ha sempre criticato l'accordo con Hera ma poi si trova spiazzato quando deve votare su chi deve comandare davvero in Aimag.

Il verdetto dell'aula

Il consiglio si è spaccato come sempre: tutte le minoranze contro, la maggioranza a favore. Ma la vera notizia è che dopo anni di discussioni, i nodi stanno venendo al pettine. Con le banche che aspettano risposte, la gara del 2027 all'orizzonte e una multiutility che continua a perdere soldi, Carpi deve decidere se vuole davvero comandare in casa propria o continuare a scaricare le responsabilità su altri. La lezione di Monica Medici sul condominio forse è la più semplice da capire: se hai un appartamento che perde acqua, non puoi limitarti a lamentarti con l'amministratore. Devi rimboccarti le maniche e decidere cosa fare, anche se costa fatica e soldi.
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