Antenne in centro, è scontro politico: "Il Comune ha svenduto le aree"


Antenne in centro, è scontro politico: "Il Comune ha svenduto le aree"
Scoppia la polemica a Carpi per l'installazione di una nuova antenna per la telefonia mobile in piazzale Don Venturelli. L'autorizzazione concessa dal Comune a Iliad ha scatenato le critiche dell'opposizione, che accusa l'amministrazione di aver "svenduto" le aree pubbliche per fare cassa.

Le accuse della Lega: "Solo soldi, niente strategia"

Giulio Bonzanini, consigliere comunale della Lega Carpi, attacca duramente la scelta dell'amministrazione a guida Pd. Secondo il leghista, la giunta ha optato per "un incasso facile nell'immediato" di 1,5 milioni di euro attraverso una concessione trentennale, rinunciando a guadagni molto più consistenti nel lungo periodo. "Questa decisione miope - sostiene Bonzanini - va a privare il nostro Ente di incassi superiori di quasi quattro volte nei prossimi trent'anni, circa 190mila euro l'anno". Il consigliere definisce "fallaci" le giustificazioni dell'assessore al Bilancio Mariella Lugli, che aveva motivato la scelta con la preferenza per "un'entrata sicura rispetto a un settore con regole incerte".

Carpi Civica: "È un furto ai cittadini"

Sulla stessa linea si schiera Monica Medici, consigliera di Carpi Civica, che non usa mezzi termini: "Ho già denunciato in Comune che è un 'furto' la cessione per 30 anni delle aree alla cifra di 1,5 milioni di euro, quando con gli affitti avremmo preso oltre 5 milioni di euro".

I dettagli della nuova antenna

L'antenna autorizzata dal Comune sarà installata in piazzale Don Venturelli, a ridosso della ferrovia. L'autorizzazione è stata concessa a Iliad "sulla base delle esigenze di copertura dell'area espresse dal gestore", come ha precisato l'amministrazione comunale. La concessione ha una durata di 9 anni, rinnovabili di sei anni in sei anni, con un canone annuo iniziale di 14mila euro soggetto a rivalutazione. I cittadini residenti nell'area sono stati informati direttamente dal Comune attraverso una lettera.

Normativa e sicurezza

L'installazione rispetta tutti i limiti previsti dalla normativa vigente e punta a "ridurre al minimo l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". Secondo il codice delle comunicazioni elettroniche del 2003, le infrastrutture delle reti di comunicazione ad alta velocità sono considerate opere di urbanizzazione primaria e hanno carattere di pubblica utilità. La verifica del rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici è competenza di Arpa e Usl. L'installazione è vietata solo su edifici destinati a strutture sanitarie, assistenziali e scolastiche. La polemica mette in luce ancora una volta le diverse visioni politiche sulla gestione del patrimonio pubblico e sulle strategie di bilancio dell'amministrazione carpigiana.
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