Anziani sotto scacco: quando l'esperienza non basta più contro le truffe moderne


Anziani sotto scacco: quando l'esperienza non basta più contro le truffe moderne

La vita a Carpi scorre tranquilla tra i portici del centro e i salotti delle case popolate da nonni che hanno attraversato decenni di storia. Eppure, sabato 18 ottobre scorso, al Care Residence "Isa Bertolini", la realtà ha bussato alla porta con la voce dei Carabinieri della Stazione di Carpi, affiancati dall'ASP Terre d'Argine, dalla Polizia Locale e dal Controllo del Vicinato dell'Unione. L'occasione? Un incontro che nessuno vorrebbe dover organizzare: una lezione di sopravvivenza contro le truffe moderne. Quarantasette persone hanno riempito la sala del complesso socioassistenziale di via Nuova Ponente, quella stessa struttura inaugurata con orgoglio dalla comunità e intitolata a Isa Bertolini, la storica caposala dell'ospedale carpigiano scomparsa prematuramente durante la pandemia. Una donna che ha dedicato la vita a prendersi cura degli altri, e ora la sua eredità accoglie chi ha bisogno di protezione da minacce ben diverse da quelle sanitarie. I relatori hanno svelato il volto subdolo delle truffe contemporanee: non più il classico venditore porta a porta o il falso tecnico del gas, ma criminali esperti in psicologia che sfruttano l'amore familiare come arma. "Suo figlio ha avuto un incidente, serve denaro subito", oppure finti appartenenti alle forze dell'ordine che si presentano con toni autoritari per estorcere "consistenti somme di denaro". Storie che quotidianamente riempiono le cronache nazionali, ma che qui a Carpi assumono il volto dei nostri concittadini. L'ironia amara è che proprio chi ha vissuto guerre, ricostruzioni e trasformazioni sociali, oggi si trova disarmato davanti a un telefono che squilla con la voce di un estraneo abile a manipolare sentimenti e paure. L'esperienza di una vita non sempre è sufficiente contro chi studia le debolezze umane come materia universitaria. Questo incontro al "Isa Bertolini" rappresenta però una piccola rivoluzione silenziosa: istituzioni diverse che collaborano, Carabinieri che diventano insegnanti, anziani che tornano studenti. Non per imparare nuove tecnologie, ma per difendere quello che hanno costruito in decenni di lavoro e sacrifici. L'iniziativa fa parte di una strategia più ampia dell'Arma dei Carabinieri e delle autorità locali per "prevenire e contrastare l'illegalità diffusa". Belle parole che nascondono una realtà scomoda: viviamo in un'epoca dove la fiducia, valore fondante delle nostre comunità, è diventata un lusso che non tutti possono permettersi. Eppure, vedere quarantasette carpigiani alzarsi dal divano di casa per imparare a difendersi dalle truffe è un segnale di speranza. Perché se è vero che i truffatori si evolvono, è altrettanto vero che la nostra comunità sa ancora fare squadra quando serve.

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