C'è da essere soddisfatti, dalle nostre parti. L'Unione delle Terre d'Argine - che comprende Carpi, Novi di Modena, Soliera e Campogalliano - si piazza al nono posto nella graduatoria regionale per i finanziamenti destinati ai servizi per l'infanzia. Non è il podio, certo, ma è una posizione di tutto rispetto che porta in dote benefici concreti per le famiglie del territorio. I numeri parlano chiaro: 807.246 euro di investimenti regionali per l'anno educativo 2025-2026. Una cifra che si traduce in 151 posti complessivi negli asili nido, di cui 41 completamente nuovi rispetto all'anno scorso. E qui sta la notizia che fa piacere: siamo tra i territori dove i posti finanziati con fondi regionali sono cresciuti di più. Davanti a noi, in questa particolare classifica della solidarietà verso i più piccoli, troviamo i soliti noti: Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, oltre a Valsamoggia, Cesena, Ravenna e l'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino reggiano. Città più grandi, è vero, ma il fatto che le nostre Terre d'Argine riescano a posizionarsi così bene è il segno di un'attenzione concreta ai bisogni delle famiglie. L'obiettivo della Regione Emilia Romagna è duplice: da una parte aumentare i posti disponibili negli asili nido, dall'altra abbattere le barriere economiche che spesso impediscono alle famiglie di accedere a questi servizi. Due piccioni con una fava, si potrebbe dire, in un momento storico in cui conciliare lavoro e famiglia è diventata una sfida quotidiana per molti genitori. Per le famiglie carpigiane e del territorio circostante, questi 41 posti aggiuntivi rappresentano altrettante opportunità in più. Significa meno code, meno ansie, meno nottate insonni a chiedersi come fare a tornare al lavoro dopo la maternità. È la politica che funziona quando si occupa davvero dei problemi reali delle persone.