Capodanno blindato: Carpi dice no ai botti del centro


Capodanno blindato: Carpi dice no ai botti del centro
Il sindaco Riiccardo Righi ha firmato le ordinanze di fine anno per garantire una notte di San Silvestro in sicurezza. Dal 31 dicembre all'Epifania, il centro storico diventa off-limits per fuochi d'artificio e "armamentario" da guerriglia urbana.

I divieti che fanno discutere

Una lunga lista di "no" accompagnerà i carpigiani verso il 2025. Dalle 22 del 31 dicembre alle 6 dell'1 gennaio, nel cuore della città scatta il divieto di vendita e porto di bevande in contenitori di vetro e lattine. Stop anche a bombolette spray e spray urticante - evidentemente qualcuno aveva pensato di condire i festeggiamenti con un pizzico di pepe. I fuochi d'artificio e articoli pirotecnici sono banditi dal centro storico e dalle arre pubbliche per l'intera notte. Un provvedimento che rafforza quanto già previsto dal Regolamento di Polizia Urbana, ma che questa volta punta dritto al portafoglio: le sanzioni vanno da 50 a 500 euro, con pagamento ridotto fino a 100 euro per chi "spara" senza permesso.

Dehors aperti, ma con giudizio

In compenso, c'è una concessione: i dehors potranno rimanere aperti fino alle 3 del mattino, tre ore oltre l'orario festivo standard. Una boccata d'ossigeno per i locali, che negli ultimi anni hanno visto sempre più restrizioni pesare sui loro bilanci. Anche gli Open shop H24 dovranno abbassare le saracinesche dalle 22 del 31 alle 3 dell'1 gennaio. I distributori automatici, quelli che non dormono mai, faranno invece una pausa dalla mezzanotte alle 3.

La filosofia del "tutti buoni"

Le ordinanze nascono - come recita il burocratese - per "prevenire gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica". Una formula che a Carpi si declina nella tutela degli animali d'affezione e delle persone fragili, disturbate dal frastuono dei botti. Un approccio che ricorda quello adottato dal vicino sindaco di Modena Massimo Mezzetti, che per il periodo natalizio ha vietato fuochi e lanterne volanti su tutto il territorio comunale.

Il pragmatismo carpigiano

In un momento in cui molte città italiane stanno inasprendo i controlli per le feste, Carpi sceglie la via del compromesso: divieti mirati nel centro storico, ma libertà negli altri quartieri. Una strategia che punta a concentrare i festeggiamenti in aree controllabili, senza trasformare l'intera città in una zona rossa. Righi, che dopo anni da amministratore conosce bene l'arte dell'equilibrio politico, ha scelto di non criminalizzare chi vuole festeggiare, ma di stabilire regole chiare. Resta da vedere se i carpigiani apprezzeranno questo approccio "soft" o se qualcuno si sentirà comunque troppo imbrigliato. Le Forze dell'ordine e la Polizia Locale sono già pronte a vigilare. Perché a Capodanno, come sempre, la festa è più bella quando tutti tornano a casa sani e salvi.
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