Carpi affronta il 2026 senza illusioni ma con pragmatismo


Carpi affronta il 2026 senza illusioni ma con pragmatismo
Se pensavate che il Natale portasse miracoli economici a Carpi, preparatevi a una doccia scozzese. Il sindaco Riccardo Righi ha presentato un bilancio da 59 milioni che suona più come un manuale di sopravvivenza che come un libro dei sogni. "Non promette miracoli, ma rigore e giustizia sociale", ha dichiarato con quella franchezza che farebbe impallidire anche il più smaliziato dei politici.

Una manovra senza magie, ma con intelligenza

La sostanza è questa: 59 milioni di spesa corrente e 29 milioni di investimenti per il primo anno del triennio 2026-2028. L'assessore al Bilancio Mariella Lugli ha voluto essere chiara fin da subito: in un quadro nazionale che definire incerto è un eufemismo, l'amministrazione ha scelto di puntare sulla coesione sociale senza arretrare sui servizi. E qui arriva la prima buona notizia: nessun aumento di tasse per i cittadini. L'addizionale IRPEF e l'IMU rimangono ferme, nonostante il Comune si trovi a dover fronteggiare 2 milioni in più tra minori entrate e maggiori spese. Come ci sono riusciti? Con quella che chiamano "ottimizzazione della spesa", un termine elegante per dire "abbiamo tagliato dove si poteva tagliare".

I numeri che contano davvero

Guardiamo ai fatti concreti. L'IMU dovrebbe fruttare 17 milioni e 784mila euro, l'addizionale IRPEF ne porterà 11 milioni (in crescita per l'aumento dei contribuenti e dell'imponibile medio), mentre dal recupero dell'evasione fiscale arriveranno 3,7 milioni. Una menzione speciale meritano i dividendi di Aimag che tornano nel 2026 con 1,4 milioni dopo una sospensione che aveva fatto discutere non poco in città. La questione dei dividendi Aimag è stata al centro di polemiche nell'assemblea dei soci del 29 giugno scorso, quando si preferì non ripartire gli utili, una scelta contestata dalla consigliera Monica Medici di Carpi Civica.

Giovani e famiglie al centro (si spera)

L'amministrazione ha deciso di puntare forte sui giovani, con il Forum appena varato e un coordinamento tra vari settori. Più concrete le 18 nuove posizioni ai nidi e i 218 posti aggiuntivi nelle RSA attraverso l'Unione dei Comuni. La sicurezza avrà le sue body cam per gli agenti, servizi ampliati e un'unità cinofila.

Il tallone d'Achille: la casa

Ed eccoci al punto dolente. 2mila famiglie in lista d'attesa per la casa popolare. Un numero che fa impressione e che il sindaco ha dovuto ammettere, precisando l'urgenza di un Piano nazionale. L'assessore Lugli ha voluto mettere le cose in prospettiva: il Governo ha destinato 150 milioni nella finanziaria, contro i 300 della sola Emilia-Romagna. Il Comune incrementerà del 20% le risorse a disposizione, ma è evidente che si tratta di una goccia nell'oceano. La ricerca di informazioni aggiuntive ha confermato come la problematica delle case popolari sfitte e in attesa di manutenzione sia diffusa in tutta la provincia, con piani di recupero in corso ma sempre insufficienti rispetto alla domanda.

Investimenti senza voli pindarici

Per il 2026 si parla di nuove sedi per i Servizi sociali e la Polizia Locale, della palestra polivalente e di quella della Focherini, della prosecuzione della bretella per Fossoli. Gli espropri per il futuro ospedale sono stati resi possibili dal recente accordo tra Comune, Regione e Ausl. Un bilancio, insomma, che non fa sognare ma almeno non fa piangere. In tempi in cui la politica sembra oscillare tra promesse impossibili e austerity punitiva, forse un po' di realismo non guasta. Anche se quelle 2mila famiglie in attesa di una casa difficilmente condivideranno questo ottimismo pragmatico.
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