Carpi celebra 70 anni di memoria: dal 5 dicembre evento diffuso per ricordare la storica mostra sui lager del 1955


Carpi celebra 70 anni di memoria: dal 5 dicembre evento diffuso per ricordare la storica mostra sui lager del 1955

La città di Carpi si prepara a commemorare un anniversario di straordinaria importanza storica. Dal 5 dicembre 2024, la città emiliana ospiterà un evento diffuso per celebrare i 70 anni della "Celebrazione Nazionale della Resistenza nei Campi di Concentramento", la manifestazione internazionale che nel dicembre 1955 segnò una tappa fondamentale nella costruzione della memoria pubblica della deportazione italiana.

L'inaugurazione al Museo Monumento

L'evento prende il via venerdì 5 dicembre alle ore 17.00 presso il Cortile delle Stele del Museo Monumento al Deportato di Carpi. All'inaugurazione parteciperanno personalità di primo piano: Manuela Ghizzoni, presidente della Fondazione Fossoli, il sindaco di Carpi Riccardo Righi, Claudio Silingardi, vicepresidente dell'Istituto Storico di Modena, e Marzia Luppi, co-curatrice della mostra "Immagini dal Silenzio". Il Museo Monumento, inaugurato nel 1973, rappresenta oggi un documento straordinario di quella che gli esperti definiscono una "precocissima fase di museografia della memoria", quando la ricerca storica non era ancora completamente sviluppata ma l'imperativo etico di testimoniare guidava gli sforzi di conservazione della memoria della deportazione.

Un percorso diffuso nella città

L'iniziativa si articola in diversi luoghi simbolici di Carpi, creando un vero e proprio percorso della memoria attraverso la città:

Il Cortile delle Stele

Fino all'8 dicembre, dalle ore 17.00 alle 19.00, sarà attiva una videoinstallazione multimediale che, attraverso proiezioni immersive, rielabora il lascito delle celebrazioni del 1955 mediante una serie di immagini d'epoca.

Piazza dei Martiri

Lungo il Portico Lungo di Piazza dei Martiri, lo stesso luogo che nel 1955 ospitò la celebrazione ufficiale, è allestita un'esposizione fotografica urbana. I pannelli grafici rievocano i momenti salienti di quella storica celebrazione e il suo valore internazionale.

Palazzo dei Pio

Il Cortile d'Onore di Palazzo dei Pio, che nel 1955 ospitò la "Mostra nazionale dei lager nazisti", accoglie oggi l'installazione e la mostra "Immagini dal Silenzio".

La mostra "Immagini dal Silenzio"

L'esposizione principale, curata da Marzia Luppi ed Elisabetta Ruffini, rappresenta il cuore dell'evento. Attraverso fotografie, pannelli e documenti d'archivio, la mostra dimostra come l'evento espositivo del 1955 rappresenti uno dei passaggi fondativi della storia della memoria della deportazione, realizzato prima che il tema ricevesse risonanza internazionale con il processo Eichmann del 1961. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino all'1° febbraio 2025 presso la Sala ex Poste di Palazzo dei Pio nei seguenti orari: .

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    • Venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10.00-13.00 e 15.00-18.00
    • Altri giorni su prenotazione (tel. 059.688483 o email info@fondazionefossoli.it)

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Il significato storico dell'anniversario

Le giornate dell'8 e 9 dicembre 1955 rappresentarono un momento decisivo nella costruzione della memoria pubblica della deportazione italiana. La "Celebrazione della Resistenza nei Campi di Concentramento, Fossoli – Carpi" fu una manifestazione internazionale che includeva l'inaugurazione della prima esposizione fotodocumentaria nazionale dedicata al tema della deportazione. Quella mostra del 1955 fu pionieristica nel panorama italiano, anticipando di anni la sensibilizzazione internazionale sul tema dell'Olocausto e dei campi di concentramento che sarebbe arrivata solo negli anni Sessanta.

Sostegno istituzionale

L'iniziativa è realizzata dalla Fondazione Fossoli in collaborazione con l'Istituto Storico di Modena, con il patrocinio del Comune di Carpi e il sostegno del Ministero della Cultura attraverso la Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali. Per i cittadini di Carpi e i visitatori, questo evento diffuso rappresenta un'opportunità unica di ripercorrere la storia della propria città e il ruolo che ha avuto nella preservazione della memoria della deportazione, in un momento in cui la testimonianza diretta dei sopravvissuti sta scomparendo e il compito della memoria passa alle nuove generazioni.

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