I Ramazzini Days 2025 si sono conclusi questa mattina all'auditorium San Rocco, lasciando nella nostra città un sapore particolare. Tre giorni intensi in cui Carpi è tornata ad essere il centro del mondo scientifico internazionale, grazie alla figura del nostro Bernardino Ramazzini, nato proprio qui il 4 ottobre 1633. Una storia che sa di antico e di moderno insieme: il medico carpigiano che nel Seicento intuì l'importanza della salute sul lavoro, oggi dà il nome a un'accademia scientifica che riunisce ricercatori da 45 paesi. Il Collegium Ramazzini, con sede al castello Bentivoglio in provincia di Bologna, ha scelto ancora una volta la nostra città per i suoi incontri annuali più importanti. Sabato mattina, momento di grande emozione in Municipio. Il sindaco Riccardo Righi ha accolto i partecipanti al meeting scientifico e ha assistito alla premiazione di due scienziati americani che hanno fatto della medicina del lavoro la loro missione. A Philip J. Landrigan è andato il prestigioso premio Ramazzini, mentre Henry A. Andersen si è aggiudicato il premio Selikoff, intitolato a uno dei fondatori del Collegium Ramazzini. Non è un caso che questi riconoscimenti portino nomi così significativi. Irving J. Selikoff della Mount Sinai School of Medicine di New York e Cesare Maltoni dell'Università di Bologna fondarono nel 1982 questa accademia internazionale, scegliendo di intestarla al nostro concittadino. Una scelta che oggi, a oltre quarant'anni di distanza, continua a portare lustro a Carpi. Bernardino Ramazzini non era solo un medico qualunque. Laureatosi a Parma nel 1659, dopo aver girato l'Italia arrivò alla cattedra di medicina dell'Università di Modena per poi concludere la sua carriera nella prestigiosa Università di Padova, dove morì nel 1714. Il suo capolavoro, "De morbis artificum diatriba", pubblicato per la prima volta a Modena nel 1700, studiava le malattie professionali di oltre cinquanta mestieri diversi. Un'intuizione geniale: collegare ambiente di lavoro e salute, ponendo le basi di quella che oggi chiamiamo medicina del lavoro. Vedere Carpi al centro di un evento scientifico internazionale fa sempre un certo effetto. I medici e gli scienziati che si sono ritrovati tra San Rocco e il Municipio portano avanti, senza saperlo, l'eredità di un uomo che quattrocento anni fa, dalle nostre stesse strade, guardava il mondo del lavoro con occhi diversi. E che forse, passeggiando per le vie del centro, si chiedeva già come proteggere la salute di chi, ogni giorno, si guadagnava il pane con fatica. L'orgoglio di essere carpigiani, a volte, passa anche da queste storie. Da un medico che ha saputo vedere oltre il suo tempo e che ancora oggi, a distanza di secoli, fa parlare di Carpi nel mondo.