Che cosa ci voleva per svegliare il Carpi dal letargo del primo tempo? Un pizzico di sfortuna, evidentemente. Perché quando Leonetti ha spezzato l'equilibrio al 46', e Padula ha raddoppiato al 69', sembrava che i biancorossi dovessero ingoiare l'ennesimo boccone amaro della stagione. Ma il calcio, si sa, è fatto anche di orgoglio e di carattere. E carattere ne ha dimostrato parecchio la squadra di Cassani, che negli ultimi venti minuti ha tirato fuori gli artigli proprio quando tutto sembrava perduto. Prima Rossini al 77', con un gol che ha ridato speranza a tutto il Cabassi, poi Cortesi all'80' con il pareggio che sa di liberazione. Tre minuti che hanno trasformato una serata storta in una lezione di caparbietà carpigiana. Il tecnico aveva provato a scuotere i suoi con i cambi: fuori Stanzani e Rigo, dentro Forte e Arcopinto già al 51'. Mosse coraggiose che hanno dato i loro frutti, anche se la strada verso la rimonta è stata lastricata di sofferenza. Il Campobasso di Zauri, va detto, aveva disputato una partita intelligente, sfruttando al meglio le occasioni create e giocando con ordine. Peccato per loro che Brunet si sia fatto espellere, regalando ai carpigiani quel vantaggio numerico che ha fatto la differenza nei minuti finali. Una serata che ci ricorda come nel calcio non bisogni mai smettere di crederci. Il Carpi ha dimostrato di avere l'anima giusta per affrontare questo campionato, anche se la strada è ancora lunga. I tifosi biancorossi possono sorridere: quando la squadra tira fuori questo spirito, tutto diventa possibile. Ora testa alla prossima, consapevoli che il carattere non manca mai a Carpi.
Carpi si risveglia dal torpore: 2-2 con il Campobasso in una rimonta da cardiopalma
