Il Consiglio comunale di Carpi ha preso posizione sulla vicenda che ha scosso AMO, l'Agenzia per la mobilità che gestisce i trasporti pubblici nell'area modenese. Con una maggioranza compatta, i gruppi di centrosinistra hanno fatto approvare una mozione per tutelare l'amministrazione comunale e l'interesse pubblico, respingendo al contempo le accuse di Fratelli d'Italia. La decisione, maturata nella seduta del 2 ottobre, arriva dopo settimane di polemiche seguite alla scoperta di un ammanco di oltre 500mila euro nei conti della società partecipata. Un caso che ha coinvolto direttamente il Comune di Carpi, socio di AMO insieme a Modena e alla Provincia. Il documento approvato dalla maggioranza (Pd, Carpi a Colori, Alleanza Verdi Sinistra) ha ottenuto il voto favorevole dei proponenti, mentre Fratelli d'Italia si è dichiarata contraria. Si sono astenuti Forza Italia, Lega Carpi e Carpi Civica. La mozione impegna la Giunta comunale ad intraprendere ogni azione utile per tutelare l'amministrazione e a valutare la costituzione di parte civile nell'eventuale procedimento penale contro i responsabili. Non si tratta solo di una questione procedurale: il documento chiede espressamente che, qualora emergessero evidenze di comportamenti illeciti da parte di amministratori, direttori o organi di controllo di AMO, la società promuova l'azione di responsabilità prevista dal Codice civile. Un passaggio che dimostra la volontà dell'amministrazione carpigiana di andare fino in fondo nella vicenda. Particolarmente significativo è il richiamo alla necessità di salvaguardare il principio di legalità e la dignità delle istituzioni, "evitando semplificazioni e strumentalizzazioni politiche". Una presa di posizione chiara contro chi, secondo la maggioranza, starebbe cercando di fare propaganda su una vicenda delicata e complessa. La cronologia dei fatti è ormai nota: l'ammanco è stato scoperto nei mesi scorsi e ha portato alle dimissioni dell'amministratore unico precedente. Il nuovo vertice di AMO, rappresentato da Andrea Bosi, ha immediatamente sporto denuncia e informato tutti i soci. Nell'assemblea del 16 luglio, i sindaci di Modena e Carpi, insieme al presidente della Provincia, avevano già dichiarato l'intenzione di "andare a fondo nella vicenda". La ricerca ha confermato che si tratta di una sottrazione di fondi pari a circa 400mila euro avvenuta tra il 2019 e il 2024, presumibilmente ad opera di una dipendente addetta alla contabilità. Le indagini della Procura proseguono e AMO è pronta a costituirsi parte civile se si arriverà a giudizio. Respinta invece la mozione di Fratelli d'Italia, che secondo i gruppi di maggioranza conteneva "una ricostruzione fuorviante e accuse pesanti e diffamatorie, avendo già deciso i colpevoli prima che siano appurate le responsabilità". Il documento dell'opposizione chiedeva anch'esso la costituzione di parte civile, ma la maggioranza ha preferito mantenere una linea più istituzionale. Il Consiglio comunale ha stabilito che la Giunta dovrà informare periodicamente l'aula sull'evoluzione della vicenda, fornendo aggiornamenti ogni volta che emergano fatti nuovi o rilevanti dalle indagini o dalle decisioni dell'assemblea dei soci di AMO. Una vicenda che continuerà a tenere banco nelle prossime settimane, mentre la magistratura fa il suo corso e AMO lavora per rafforzare i controlli interni. Per Carpi, l'obiettivo è chiaro: tutelare l'interesse pubblico senza cadere nella trappola della strumentalizzazione politica.
Caso AMO, Carpi dice no a strumentalizzazioni: il Consiglio approva la mozione di tutela