Cosa fare oggi
Sabato 25 ottobre, e già l'aria si fa densa di quella particolare melanconia autunnale che spinge l'uomo colto a rifugiarsi nei teatri e nelle biblioteche, quasi fosse un istinto primordiale di conservazione della specie intellettuale. Carpi, città che ha sempre saputo coniugare la laboriosità emiliana con una raffinnatezza culturale non ostentata, offre oggi un ventaglio di proposte che farebbero invidia a metropoli ben più blasonate.
Quando la memoria diventa dovere civile
All'Auditorium Loria si ricorda Peppe Tizian, e già il nome di questo luogo evoca quella sacralità laica che solo i templi della cultura sanno conferire agli eventi più significativi. Perché se è vero che la 'ndrangheta ha radici lontane dalla nostra pianura, è altrettanto vero che la memoria delle vittime innocenti non conosce confini geografici, e anzi si fa più necessaria proprio dove potremmo illuderci di esserne al riparo.
Il bullismo sotto la lente del sapere
Sempre al Loria, "Allarga lo sguardo" promette di trasformare un fenomeno troppo spesso banalizzato in oggetto di studio serio. Perché il bullismo, come tutti i mali sociali, richiede quella stessa attenzione analitica che un tempo si riservava ai grandi testi: scomporlo, comprenderlo, e infine - forse - risolverlo con gli strumenti della ragione.
L'opera in formato domestico
Il Palazzo dei Pio si trasforma in salotto per un pomeriggio operistico con flauto e pianoforte. C'è qualcosa di deliziosamente anacronistico in questa idea di "opera in salotto", che ci riporta ai tempi in cui la cultura alta si consumava in spazi intimi, prima che l'industria dello spettacolo la trasformasse in evento di massa. Un esperimento di archeologia culturale che potrebbe rivelarsi sorprendentemente moderno.
Fantasmi domestici per piccoli sognatori
La Biblioteca Giardino propone un Halloween alternativo, dove i fantasmi diventano "amici e custodi del cuore". Sara Carpani guiderà i bambini in un territorio inesplorato: quello di un'immaginazione che non spaventa ma consola. Perché forse è proprio questo ciò di cui abbiamo bisogno: fantasmi che proteggono invece di terrorizzare, in un'epoca in cui la realtà è già abbastanza inquietante.
Quando l'invisibile diventa spettacolo
All'Ariston va in scena "l'invisibile che diventa invincibile", titolo che suona come un ossimoro filosofico degno di nota. Il teatro, d'altronde, è sempre stato l'arte di rendere visibile l'invisibile, di dare corpo alle idee e voce ai silenzi. Se poi si tratta di storie di donne coraggiose, tanto meglio: la cronaca quotidiana ci insegna che di coraggio femminile c'è sempre bisogno di esempi.
Carpi dimostra ancora una volta che la vera ricchezza di una comunità non si misura in PIL ma in varietà di proposte culturali. Che poi, a ben pensarci, forse è la stessa cosa: investire in cultura significa investire nel futuro, anche se i bilanci comunali sembrano talvolta dimenticarsene. Ma questa è un'altra storia, degna di riflessione in altra sede.