Dai miei ricordi carpigiani a Hollywood: la favola di Serena che scrive d'amore


Dai miei ricordi carpigiani a Hollywood: la favola di Serena che scrive d'amore

Come carpigiana doc, non posso che provare un certo orgoglio nel raccontare la storia di Serena Artioli, nata nella nostra città il 13 ottobre 1987. Perché vedete, cari lettori dell'Ombra del Portico, mentre molti sognano di fuggire dalla provincia, a volte è proprio la provincia che genera i sogni più grandi. Serena si è reinventata Felicia Kingsley, pseudonimo scelto con quella saggia prudenza che caratterizza i nostri concittadini: quando si è iscritta all'Ordine degli architetti, si è chiesta se fosse opportuno firmare romanzi rosa col proprio nome. Una domanda di deontologia professionale che rivela tutto il buon senso carpigiano. "Felicia" perché simile a Serena, di buon auspicio per la felicità. "Kingsley" per affetto, un cognome che usava alle superiori per i suoi personaggi di fantasia. Da quella prudente decisione è nato un fenomeno: sedici libri bestseller, oltre tre milioni di copie vendute, traduzioni in venti Paesi. L'ultimo nato si chiama "Scandalo a Hollywood" e racconta di Sofia Cortez, che sogna di fare la giornalista d'inchiesta, e del re del gossip Hayden West. Le loro vite si intrecciano in una sfida all'ultimo scoop. Nel 2024, al Salone del Libro di Torino, Serena è stata premiata come autrice dell'anno ai TikTok Book Awards - un riconoscimento che certifica come il talento carpigiano sappia conquistare anche le nuove generazioni digitali. Non è poco, per una che ha iniziato autopubblicandosi nel 2016 con "Matrimonio di convenienza", storia che ha conquistato i lettori proprio per il gioco dei contrasti: lui, duca tutto impettito dell'aristocrazia inglese; lei, ragazza coi capelli rosa e genitori nudisti. "Il tratto più peculiare del romanzo è il lato della commedia che viene fuori nel gioco dei ruoli", spiega la nostra Serena con quella lucidità che non tradisce mai le sue origini di architetto. Perché sì, continua a esercitare la professione per cui ha studiato, conciliando progetti edilizi e romanzi d'amore con una disciplina che fa onore al pragmatismo carpigiano. Ma c'è di più. Quando le chiedono perché abbia scelto i romanzi rosa, un tempo considerati di serie B, Felicia risponde con onestà disarmante: "Non l'ho scelto, è arrivato con le idee e con le storie d'amore che ho raccontato. A 12 anni era un passatempo, oggi scrivo quello che mi piace leggere". E a chi sostiene che scrivere Romance sia facile, replica con l'ironia che non guasta mai: "Provateci, vediamo se è facile". I suoi romanzi sono cambiati nel tempo, "in continuazione come qualunque altro genere", perché "sono lo specchio dei tempi". Nel suo ultimo lavoro non demonizza il gossip, anzi lo considera "la forma più fedele della ritrattistica della società contemporanea". I protagonisti capiscono che "allearsi è più utile che combattersi" - una lezione che vale nella vita come nel lavoro. E la felicità, quella che ha ispirato lo pseudonimo? "Spesso lo siamo e non ce ne rendiamo conto", confessa Serena. "Lo capiamo col tempo: ricordo di quando ero bambina e correvo sotto il getto degli irrigatori. In quel momento io ero molto felice". Ecco, forse è proprio questo il segreto del successo di una carpigiana che ha saputo trasformare i ricordi dell'infanzia in storie che conquistano milioni di lettori: la capacità di riconoscere la felicità nei piccoli gesti, di trovare l'amore nelle piccole cose. Una lezione che viene da lontano, da quando si correva sotto gli irrigatori nei cortili di Carpi, e che oggi arriva fino a Hollywood. Almeno quello dei romanzi.

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