Non capita tutti i giorni che nel nostro territorio si parli di speranza con la stessa serietà con cui si discute di bilanci. Eppure è proprio quello che sta accadendo grazie all'iniziativa "Costruire Ponti", un percorso in quattro tappe organizzato dalla sezione modenese dell'UCID - l'Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti - per riflettere su temi che vanno ben oltre il semplice profitto. L'idea, nata dalla collaborazione tra Franco Pantaleoni e Ruggero Cannulli, ha trovato terreno fertile nella mente di Giovanni Arletti, presidente dell'UCID e alla guida della Chimar Spa di Carpi, azienda specializzata nella logistica. Un imprenditore che dal luglio 2023 ha preso le redini dell'associazione con l'obiettivo di dare nuovo slancio a un'organizzazione che dal 1947 cerca di coniugare business e valori cristiani. Il primo appuntamento è fissato per il 29 ottobre e avrà come protagonista Mauro Magatti, sociologo dell'Università Cattolica di Milano, che introdurrà il concetto di "generatività" - termine che suona quasi rivoluzionario in un mondo dove spesso si pensa solo al qui e ora. A seguire, il 26 novembre, sarà la volta di Paolo Venturi, economista dell'Università di Bologna e direttore di AICCON, che parlerà di Economia Civile. Venturi non è certo un nome nuovo nel panorama dell'economia sociale: direttore dal 2002 dell'Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit, è anche membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore e coordinatore della FundRaising School. Un curriculum che parla da solo per chi voglia capire dove sta andando l'economia del futuro. Ma perché proprio ora questi incontri? La risposta di Arletti non lascia spazio a dubbi: "Viviamo in un periodo di incertezza e di caos che sembra lasciare sempre meno spazio all'analisi e sempre più spazio alle reazioni emotive, spesso di indignazione". Parole che risuonano particolarmente vere in tempi in cui anche a Carpi si respira quella tensione che attraversa tutto il paese. L'UCID, sotto la guida di Arletti (che ha preso il testimone dall'ingegner Giancarlo Vezzalini, alla guida dell'associazione dal 2007), sta dimostrando che l'imprenditoria locale non vuole solo guardare i propri interessi immediati. Lo testimonia anche la recente visita organizzata alla Casa Circondariale "Sant'Anna" di Modena, dove l'associazione ha potuto toccare con mano il progetto Coopattiva, che offre opportunità di lavoro retribuito ai detenuti. "Abbiamo bisogno di speranza e di coraggio", continua Arletti, e in fondo è proprio questo il messaggio che emerge da questa iniziativa: che l'economia può davvero costruire ponti, non solo tra persone e territori, ma anche tra il presente incerto e un futuro in cui il profitto non sia l'unico metro di giudizio. Quattro incontri che potrebbero sembrare poca cosa, ma che in realtà rappresentano un segnale importante: a Carpi e nel modenese c'è chi crede ancora che fare impresa significhi anche fare comunità. E in tempi di individualismo sfrenato, forse è proprio di questo che abbiamo bisogno: di imprenditori che non abbiano paura di parlare di speranza.
Dal Carpi che si interroga sul futuro all'economia che diventa ponte: quando l'impresa ha un'anima