Dalla danza siciliana ai tamburi giapponesi: un ponte culturale tra vulcani fratelli


Dalla danza siciliana ai tamburi giapponesi: un ponte culturale tra vulcani fratelli

Il Teatro Comunale di Modena si prepara ad accogliere un evento straordinario che promette di far tremare le fondamenta (in senso buono!) della città estense. Il prossimo 31 ottobre alle 20.30, infatti, prenderà il via la stagione di danza con la prima assoluta di "Brother to Brother: dall'Etna al Fuji", uno spettacolo che già dal titolo fa capire che non sarà il solito balletto della domenica. A firmare questa creazione è Roberto Zappalà, coreografo catanese che ha fatto della sua terra d'origine non solo una fonte d'ispirazione, ma un vero e proprio marchio di fabbrica artistico. Direttore del Centro di Rilevante Interesse Nazionale Scenario Pubblico di Catania e della compagnia che porta il suo nome, Zappalà ha sempre saputo trasformare la cultura siciliana in linguaggio universale del corpo. Dai suoni del marranzano alle processioni per Sant'Agata, ha sempre trovato il modo di far danzare le tradizioni della sua "bella e misteriosa terra". Ma stavolta il maestro ha deciso di alzare l'asticella e di guardare oltre l'orizzonte siciliano. Ispirandosi agli studi dell'antropologo Fosco Maraini, che ha trovato sorprendenti analogie tra l'Etna e il monte Fuji, Zappalà ha costruito un ponte artistico tra Occidente e Oriente, tra la Sicilia e il Giappone. "È stato un cammino alla scoperta di due mondi apparentemente lontani, ma sorprendentemente simili", spiega il coreografo, che evidentemente ha capito che i vulcani, come le buone idee creative, non conoscono confini geografici. Lo spettacolo si presenta come "un viaggio tra leggerezza e densità, tra delicatezza e irruenza", proprio come i vulcani che ne sono protagonisti invisibili. Sul palcoscenico si muoveranno nove danzatori della compagnia, accompagnati da tre percussionisti del gruppo Munedaiko, specializzati nella pratica del Taiko, il grande tamburo della tradizione nipponica che viene considerato "specchio dell'anima di chi suona". Non male come biglietto da visita! Il paesaggio sonoro, firmato dall'artista catanese Giovanni Seminerio, promette di essere altrettanto imponente quanto la presenza scenica dei tre grandi tamburi che domineranno il fondo del palcoscenico. I corpi dei danzatori, in contrasto con questa monumentalità percussiva, giocheranno in antitesi: "le forze endogene provenienti dalla profondità della terra si diramano in leggerezza", creando quella magia teatrale che solo la danza sa regalare. Come sottolinea ancora Maraini, l'obiettivo è quello di "lubrificare le ruote della convivenza civile" – e francamente, in tempi come questi, un po' di lubrificante culturale non guasta mai. Tra tamburi che provocano "bolle di suoni" e ritmi che "scoppiano nelle orecchie", questo "Brother to Brother" si candida a essere uno degli eventi più interessanti dell'autunno modenese. Informazioni pratiche: .

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    • Data: Venerdì 31 ottobre 2025
    • Orario: 20.30
    • Luogo: Teatro Comunale di Modena
    • Evento: Prima assoluta di "Brother to Brother: dall'Etna al Fuji"
    • Compagnia: Zappalà Danza

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Un'occasione imperdibile per chi vuole scoprire come due vulcani "fratelli" possano parlare la stessa lingua attraverso il corpo e la musica. E chissà, magari dopo questo spettacolo guarderemo l'Etna con occhi diversi – o inizieremo a sognare il Giappone!

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