Ci sono iniziative che, nella loro apparente semplicità, raccontano molto di una città e delle sue istituzioni. L'inaugurazione dello "spazio-bimbi" nel
Commissariato di Carpi è una di quelle storie che meritano di essere raccontate con il dovuto rispetto per l'intelligenza dei cittadini carpigiani.
Un piccolo grande passo verso l'umanità
Stamattina, tra le austere mura del Commissariato di via Ugo da Carpi, è stato inaugurato un angolo che profuma di normalità e buon senso. Una piccola libreria colorata, qualche gioco ben scelto, un tappeto-puzzle per non far stare i bambini con le mani per terra: ingredienti semplici per una ricetta di civiltà che dovrebbe essere scontata, ma che invece rappresenta ancora una rarità negli uffici pubblici del nostro Paese.
Paola Convertino, dirigente del Commissariato e Vicequestore con una sensibilità non comune, ha voluto sottolineare come questo spazio rappresenti "un ulteriore segno di vicinanza ai cittadini". E ha ragione: quante volte abbiamo visto mamme in difficoltà, costrette a tenere buoni i propri figli durante lunghe attese burocratiche? Quante volte abbiamo assistito a scene di disagio che si sarebbero potute evitare con un po' di buon senso e organizzazione?
La collaborazione che fa la differenza
Non è un caso che l'iniziativa sia partita dalla
Commissione per l'integrazione dei cittadini stranieri dell'Unione Terre d'Argine. Chi meglio di chi vive quotidianamente le difficoltà dell'integrazione poteva immaginare una soluzione così concreta? E chi meglio dei volontari di
Recuperandia e della
Caritas poteva trasformare l'idea in realtà, mettendo a disposizione libri e materiali? Il sindaco
Riccardo Righi ha colto nel segno quando ha evidenziato la rarità di simili spazi nelle sedi della Polizia di Stato. "Non sono molte", ha ammesso con onestà, lasciando trasparire quella soddisfazione genuina che si prova quando si riesce a realizzare qualcosa di buono per la propria comunità.
Oltre l'ufficio immigrazione
L'assessore
Tamara Calzolari e i rappresentanti delle associazioni che hanno reso possibile questa piccola rivoluzione del quotidiano sanno bene che lo spazio, pur essendo collocato nei pressi dell'Ufficio Immigrazione, è destinato a tutti i bambini. Perché le code per il rinnovo del passaporto, le pratiche per le licenze, tutti quei piccoli calvari burocratici che scandiscono la vita dei cittadini, non guardano in faccia a nazionalità o provenienza. È questo il vero messaggio dell'iniziativa: la normalità dell'accoglienza, l'idea che prendersi cura dei più piccoli sia un dovere civico prima ancora che un gesto di cortesia. Un messaggio che arriva da Carpi e che dovrebbe fare riflettere molte altre realtà.
Una città che sa guardare avanti
In tempi in cui spesso ci si perde in polemiche sterili e in progetti faraonici, questa piccola inaugurazione ci ricorda che la civiltà si misura anche sui dettagli. Su un tappeto-puzzle che evita ai bambini di stare per terra, su una libreria che trasforma l'attesa in un momento meno pesante, su uno spazio che dice a ogni genitore: "Ti vediamo, capiamo le tue difficoltà, e cerchiamo di renderti la vita un po' più semplice".
Carpi dimostra ancora una volta di essere una città che sa coniugare efficienza e umanità, tradizione e innovazione sociale. E se questo non è motivo di orgoglio per tutti noi carpigiani, allora davvero non sappiamo più riconoscere le cose belle quando le abbiamo sotto il naso. L'angolo-bimbi del Commissariato è molto più di un servizio in più: è il ritratto di una comunità che sa prendersi cura di se stessa, partendo dai più piccoli. E questa, permettetemi di dirlo, è una notizia che vale la prima pagina.