Il 12 ottobre segnerà una data particolare nel calendario dell'Emilia-Romagna: la prima domenica senza smartphone. Un esperimento sociale che parte da una constatazione tanto semplice quanto allarmante - i nostri ragazzi stanno male, e forse il problema è proprio lì, in quel piccolo schermo che non mollano mai. Isabella Conti, assessora regionale al Welfare e alla Scuola, ha deciso di prendere il toro per le corna di fronte ai dati preoccupanti sui ricoveri psichiatrici giovanili. "Una volta al mese, fino a maggio 2026", annuncia con la determinazione di chi ha capito che non si può più aspettare. L'idea è tanto radicale quanto necessaria: convincere bambini e adolescenti a spegnere tutto per ventiquattro ore. Ma dove si va quando non si ha più lo smartphone come bussola esistenziale? La Regione ha pensato anche a questo, chiedendo ai Comuni di individuare luoghi accoglienti - biblioteche d'inverno, parchi e piazze quando tornerà il bel tempo - dove organizzare attività con le associazioni del territorio. Una sorta di "pronto soccorso sociale" per chi rischia l'overdose da schermo. L'operazione ha già una data di prova generale: sabato 13 settembre a Pianoro, vicino a Bologna. Sarà interessante vedere quanti ragazzi accetteranno la sfida di passare una serata guardando negli occhi le persone invece che guardare il display. Il progetto fa parte di un pacchetto da otto milioni di euro che l'Emilia-Romagna ha messo sul tavolo dopo gli stati generali sul disagio giovanile dell'estate scorsa. Non solo domeniche offline, ma anche una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la comunità, genitori compresi. Perché, come sottolinea la Conti, "senza demonizzare, altrimenti si rischia l'effetto opposto". Il programma prevede inoltre 2,3 milioni per contrastare la povertà educativa e il ritiro sociale, 800.000 euro per progetti educativi e sportivi (con un incremento del 30% rispetto al 2024), e 700.000 euro per l'educazione digitale rivolta a giovani, famiglie e insegnanti. Altri 2,5 milioni andranno a creare una rete di orientamento scolastico per i ragazzi dagli 11 ai 19 anni, mentre 2 milioni serviranno per sperimentare le "scuole aperte" nelle medie. Una scommessa ambiziosa, quella dell'Emilia-Romagna. Riuscirà una generazione cresciuta a pane e notifiche push a riscoprire il piacere della conversazione faccia a faccia? La risposta arriverà domenica 12 ottobre, quando per la prima volta da anni i nostri ragazzi dovranno inventarsi qualcos'altro da fare oltre allo scroll infinito.
Domenica senza smartphone: l'Emilia-Romagna sfida la dipendenza digitale