Era un mercoledì pomeriggio come tanti altri a Cavezzo, paese che i carpigiani conoscono bene per la vicinanza e i legami che da sempre uniscono le nostre comunità. Ma in piazza don Giuseppe Zucchi, accanto alla storica chiesa parrocchiale di Sant'Egidio, il tempo si è fermato alle prime ore del pomeriggio del 29 ottobre. Un uomo di 43 anni - un'età in cui si dovrebbe ancora guardare al futuro con speranza - ha trasformato una tranquilla piazza del centro in teatro di una tragedia che lascia tutti senza parole. Alla guida della sua Lancia Y, è piombato a tutta velocità nella piazza, schiantandosi contro un palazzo. Un impatto così violento da non lasciare scampo: è morto sul colpo. Che cosa possa aver spinto quest'uomo a compiere un gesto così estremo - se di gesto volontario si è trattato - resta un mistero che solo le indagini potranno chiarire. Le immagini dell'auto distrutta contro il muro del palazzo raccontano di una forza d'urto tremenda, di una velocità che non aveva intenzione di rallentare. I residenti e le persone di passaggio hanno vissuto momenti di puro sgomento. Chi si trovava in piazza ha subito lanciato l'allarme, anche se per il 43enne non c'era già più nulla da fare. È arrivata sul posto tutta la macchina dei soccorsi: i vigili del fuoco del distaccamento di Carpi - i nostri vigili, che conosciamo bene -, i carabinieri e la polizia locale di Cavezzo. Ora tocca agli investigatori ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Era un malore improvviso? Un gesto disperato? Un terribile incidente? Le domande si moltiplicano, mentre una famiglia piange un figlio, un fratello, forse un padre, che non tornerà più a casa. La piazza don Giuseppe Zucchi tornerà alla sua quotidianità, ma quel mercoledì pomeriggio rimarrà impresso nella memoria di chi c'era, di chi ha visto, di chi ha capito che la vita può cambiare in un attimo. E noi, da Carpi, non possiamo che stringerci attorno ai nostri vicini di Cavezzo in questo momento di dolore.
Dramma nel cuore di Cavezzo: quando la piazza diventa teatro di morte