Un riconoscimento che parla di storia e di valori
La
Giunta comunale ha deciso di onorare due pagine importanti della nostra storia con altrettante intitolazioni che faranno riflettere chiunque passi per quelle strade. Non si tratta delle solite targhe che nessuno legge, ma di un gesto che tocca il cuore della democrazia italiana.
Il Parco delle donne che fecero l'Italia
L'area verde tra
via Romeo Nadalini,
via Lea Valentini e
via Carlo Caffagni, nella zona di
Cibeno Pile a nord-est della città, diventerà il
"Parco Donne dell'Assemblea costituente". Un nome che suona nuovo alle orecchie di molti, ma che racconta una storia straordinaria. Erano
ventuno donne quelle che nel 1946 entrarono nell'Assemblea Costituente, elette per scrivere insieme agli uomini la nostra Costituzione. Ventuno su 556 deputati: poche, pochissime, ma determinate a lasciare il segno. Tra loro c'erano nomi che la storia ricorda:
Lina Merlin,
Teresa Mattei,
Nilde Iotti. Donne che avevano combattuto il fascismo, che avevano creduto nella Resistenza, che avevano il coraggio di guardare al futuro con occhi diversi. Ora ogni bambino che correrà in quel parco, ogni famiglia che vi farà una passeggiata, potrà ricordare che la democrazia italiana è nata anche grazie al contributo femminile, in un'epoca in cui le donne avevano appena conquistato il diritto di voto.
I fratelli Lugli: una storia carpigiana di coraggio
La
rotatoria posta tra
via Aldo Moro e il
cavalcavia Lama di Quartirolo porterà invece il nome di
"Rotatoria fratelli Tullio e Vasco Lugli". Due nomi che per molti carpigiani suonano familiari, legati a una famiglia che ha attraversato i momenti più bui del Novecento con dignità e coraggio. I
fratelli Lugli rappresentano quella schiera di cittadini comuni che, di fronte alle scelte difficili della storia, non si voltarono dall'altra parte. La loro memoria si lega indissolubilmente alla lotta per la libertà e alla costruzione di un'Italia democratica.
Quando la toponomastica diventa educazione civica
C'è qualcosa di profondamente giusto in queste scelte dell'amministrazione comunale. In un'epoca in cui la memoria sembra sempre più fragile, dedicare spazi pubblici a chi ha costruito le fondamenta della nostra democrazia è un atto di responsabilità verso le future generazioni. Ogni volta che qualcuno darà indicazioni dicendo "ci vediamo alla rotatoria dei fratelli Lugli" o "andiamo al parco delle donne costituenti", ripeterà senza saperlo una piccola lezione di storia. E forse, chissà, qualche giovane sarà incuriosito abbastanza da andare a scoprire chi erano davvero queste persone a cui la città ha voluto rendere omaggio. Perché la memoria, in fondo, è come un seme: va piantata nei luoghi dove la gente passa tutti i giorni, dove la vita scorre normale, dove il ricordo può mettere radici e crescere.