Due ospedali o uno? La partita che divide l'area nord


Due ospedali o uno? La partita che divide l'area nord
Il consigliere regionale Gian Carlo Muzzarelli torna a fare chiarezza sulla questione che tiene banco tra Carpi e Mirandola: quanti ospedali serviranno davvero alla nostra area? E soprattutto, chi ha deciso cosa e quando? Una vicenda che sa di dejà vu, dove le promesse di ieri si scontrano con i conti di oggi.

La memoria corta e le ricostruzioni fantasiose

Muzzarelli, che di commissioni sanitarie se ne intende come presidente della Commissione Politiche sanitarie dell'Assemblea regionale, non usa mezzi termini: "Ho letto le ricostruzioni sui rapporti tra Ospedale di Carpi e di Mirandola, con un certo stupore. La memoria è corta?". Una domanda che suona come un rimprovero a chi, forse, preferisce dimenticare decisioni già prese e firmate. Perché il documento del 2020, quello che fissava la strada da percorrere, porta anche la sua firma, insieme a quella dell'allora sindaco di Carpi Alberto Bellelli. E fu approvato all'unanimità, mica per alzata di mano distratta.

Quando i direttori cambiano, cambiano anche le idee

Ma si sa, nella sanità come in politica, quando cambiano le persone cambiano spesso anche le strategie. Ed ecco che con l'arrivo del nuovo direttore generale Altini, il vento inizia a girare. "Mi fu data una valutazione sulla difficoltà del progetto", racconta Muzzarelli, "e sull'esigenza di valutare di fare un Ospedale unico nell'area nord, più grande, efficiente eccetera". Un ospedale unico: la tentazione di chi deve fare i conti con bilanci sempre più stretti. Più efficiente, più economico, più tutto. Peccato che significhi anche tagliare servizi e, soprattutto, posti di lavoro. "Tagliare il lavoro delle persone speravo appartenesse a un'altra epoca", commenta con amara ironia il consigliere.

Il presidente De Pascale detta la linea

Alla fine, però, la politica ha avuto la meglio sulla ragioneria. Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha fatto le sue valutazioni e ha deciso: due ospedali si faranno, come previsto dal documento del 2020. "Oggi quindi si va avanti nel solco tracciato", conferma Muzzarelli, che ora parla di "un percorso per trovare le soluzioni tecniche e politiche più consone per tutta l'area nord". Una formula elegante per dire che la strada è ancora lunga e piena di ostacoli.

L'area nord nel puzzle sanitario provinciale

La questione degli ospedali di Carpi e Mirandola non può essere vista isolatamente. Si intreccia con la programmazione complessiva provinciale e con la connessione al grande hub del Policlinico di Modena e del Sant'Agostino Estense. Un puzzle complesso dove ogni pezzo deve incastrarsi perfettamente. Per i cittadini della nostra area, la partita è semplice: avere ospedali vicini, efficienti e con tutti i servizi necessari. Per chi deve decidere, invece, è una questione di equilibri politici, sostenibilità economica e pressioni territoriali. Una cosa è certa: la battaglia per la sanità dell'area nord è tutt'altro che finita. E Muzzarelli ha voluto ricordare a tutti che certe promesse, una volta firmate, andrebbero mantenute. Anche quando la memoria si fa corta e i conti non tornano.
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