Carpi tra burocrazia e pragmatismo: l'arte del controllo preventivo


Carpi tra burocrazia e pragmatismo: l'arte del controllo preventivo

Ieri, 30 settembre, la nostra amata Carpi si è rivelata ancora una volta maestra nell'arte del controllo preventivo. Una città che sa bene come anticipare i problemi prima che diventino emergenze, anche se questo comporta una certa dose di quella che potremmo chiamare "burocrazia spettacolare".

Prendiamo la nuova ordinanza per l'aria pulita di Soliera, che dal primo ottobre entrerà in vigore seguendo il Piano Regionale 2030. Un provvedimento che testimonia come anche i comuni limitrofi alla nostra città abbiano imparato l'arte del controllo preventivo sistematico. Sessantaquattro misure in otto ambiti di intervento: una precisione che farebbe invidia a un orologiaio svizzero. Dalle limitazioni al traffico alle prescrizioni sui riscaldamenti domestici, tutto è regolamentato con la meticolosità di chi sa che l'aria che respiriamo non ammette improvvisazioni.

Ma se Soliera pensa all'aria, Carpi non è da meno quando si tratta di sicurezza arborea. Il controllo di nove alberi distribuiti in tre zone strategiche della città rappresenta un esempio perfetto di come la prevenzione possa diventare quasi una forma d'arte. Elastometri, inclinometri, prove di trazione: la tecnologia al servizio dei nostri cedri, tigli e farnie. Perché a Carpi anche gli alberi devono superare un esame di resistenza, come candidati a un concorso pubblico particolarmente selettivo.

L'operazione del primo ottobre, dalle 8:30 in piazzale Ramazzini fino al pomeriggio in via Due Ponti, trasformerà temporaneamente le nostre strade in un laboratorio scientifico a cielo aperto. Divieti di sosta, modifiche alla viabilità, doppi sensi temporanei: tutto orchestrato con la precisione di una sinfonia di Mahler. Perché quando si tratta di sicurezza, a Carpi non si lascia nulla al caso.

E poi c'è il calcio, naturalmente. Perché anche il Cabassi che si prepara alla sfida contro il Perugia segue le sue liturgie burocratiche. Accrediti stampa da richiedere entro le 18:00 del 2 ottobre, un solo lasciapassare per società sportiva, carte intestate obbligatorie: il nostro stadio intitolato al partigiano Sandro Cabassi diventa un fortino più impenetrabile della Bastiglia. Ma forse è proprio questo il fascino del calcio carpigiano: trasformare anche la burocrazia in una forma di spettacolo pre-partita.

Infine, la politica locale ci regala il suo contributo quotidiano al dibattito pubblico. La rissa di via Garagnani e il conseguente ping pong di comunicati stampa dimostrano come anche un episodio di cronaca possa diventare pretesto per il consueto duello dialettico. Sindaco e opposizione si fronteggiano a colpi di dichiarazioni, trasformando ogni fatto in un capitolo della narrazione politica locale.

Quello che emerge da questa giornata carpigiana è il ritratto di una comunità che ha fatto del controllo preventivo una filosofia di vita. Dall'aria che respiriamo agli alberi sotto cui camminiamo, dal calcio che seguiamo alla politica che ci governa: tutto deve essere misurato, verificato, accreditato. Una città dove anche la spontaneità segue un protocollo prestabilito, ma dove proprio questa apparente rigidità nasconde una forma raffinata di cura collettiva. Perché in fondo, dietro ogni elastometro e ogni carta intestata, c'è sempre l'antica saggezza carpigiana che sussurra: meglio prevenire che curare.