Il tempo della solidarietà, tra lancette e martelletti


Il tempo della solidarietà, tra lancette e martelletti

Ieri a Carpi il tempo si è comportato in modo bizzarro: mentre ci preparavamo a guadagnare un'ora di sonno con il ritorno dell'ora solare, la città ha dimostrato che esistono ritmi più profondi di quelli scanditi dalle lancette dell'orologio. Ritmi fatti di solidarietà operosa, di coraggio che diventa contagioso, di piccole rivoluzioni che nascono attorno ai tavoli di una trattoria.

Il Lions Club Mirandola che riparte con quattro nuovi soci ci regala una metafora ferroviaria degna di Sergio Leone: "il trenino di 'C'era una volta il West' che porta conforto a una comunità abbandonata". Cinquantasette persone unite dall'idea di servire, in un mondo dove l'individualismo sembra l'unica filosofia praticabile. Villa Fondo Tagliata ha fatto da cornice a un passaggio di testimone che sa di antico ma guarda al futuro: dal presidente Enzo Ragazzi che cita Federico Pivetti, lo studente che ha saltato la quinta superiore, fino al progetto di un Leo Club che dovrebbe dimostrare come i giovani di oggi saranno "più tenaci perché gli ostacoli da superare sono in numero maggiore".

Ma è al ristorante Sporting Da Michele che il coraggio è diventato davvero contagioso. L'incontro tra Rotary Club Carpi e TEDx Modena ha prodotto quello che capita raramente nelle cene di gala: un momento di autentica verità. Quando Anis Smati, giovane presidente del Rotaract, ha raccontato della sua aggressione omofobica alla stazione di Parma, la serata ha cambiato registro. Dalle idee che viaggiano in diciotto minuti sui palchi di tutto il mondo, si è passati alla realtà concreta di chi subisce violenza per quello che è. E dalla ferita è nata l'idea di un evento pubblico di sensibilizzazione, perché "non basta indignarsi: bisogna rimboccarsi le maniche".

Mentre Lions e Rotary dimostravano che il servizio civico ha ancora senso, la Polizia Locale si esercitava con la Croce Rossa in tecniche di soccorso. Un dettaglio apparentemente burocratico che invece racconta di una città che non improvvisa la solidarietà, ma la organizza, la pianifica, la trasforma in competenza operativa. Perché quando arriva l'emergenza - e prima o poi arriva sempre - non basta la buona volontà: servono coordinamento, preparazione, professionalità.

E mentre tutto questo accadeva, l'Europa continuava a non decidere se abolire il cambio dell'ora, nonostante 4,6 milioni di cittadini si siano espressi nella consultazione più partecipata della storia UE. Novanta milioni di euro risparmiati in sette mesi grazie all'ora legale, 145mila tonnellate di CO2 in meno nell'atmosfera, eppure la riforma resta bloccata al Consiglio dell'Unione dal 2019. Prima la pandemia, poi la guerra, infine "l'oblio burocratico": una metafora perfetta di come le istituzioni sovranazionali riescano a paralizzarsi anche su questioni tutto sommato semplici.

Ma forse è proprio questo il messaggio che arriva da una giornata carpigiana apparentemente ordinaria: mentre l'Europa non riesce a decidere se spostare le lancette, Lions e Rotary spostano le coscienze, la Polizia Locale si prepara a spostare i feriti, e la città dimostra che i cambiamenti veri nascono dal basso. Dalle villa di campagna ai ristoranti del centro, dalle sedi associative alle sale operative: Carpi continua a coltivare quella "paziente tessitura del quotidiano" che è la vera ricchezza di una comunità.

Domani avremo un'ora in più di sonno, ma ieri abbiamo avuto qualcosa di più prezioso: la conferma che in questa città il tempo più importante non è quello degli orologi, ma quello dedicato agli altri.