Carpi tra taglierini e guardiani: il paradosso della modernità


Carpi tra taglierini e guardiani: il paradosso della modernità

Ieri, domenica 24 novembre, Carpi ci ha offerto uno di quei quadri che solo la cronaca quotidiana sa dipingere: un affresco dove la violenza urbana e la memoria civile si intrecciano in modo quasi grottesco, mentre la grande politica europea passa di qui come un treno che fischia alla stazione.

Iniziamo dalla rissa in via Carducci, dove quattro giovani hanno trasformato una discussione in un episodio che avrebbe potuto costare una vita. Un taglierino - quella piccola lama che dovrebbe servire per aprire pacchi Amazon - è diventato strumento di morte mancata solo per un riflesso fortunato. Viene da chiedersi: siamo davvero arrivati al punto in cui un diverbio qualunque può tramutarsi in tentato omicidio? La risposta, purtroppo, sembra affermativa. Via Carducci, strada che tutti i carpigiani percorrono tranquillamente, per una notte è diventata teatro di quella barbarie quotidiana che non dovrebbe mai essere normalizzata.

Ma ecco il paradosso della nostra epoca: mentre alcuni giovani impugnano lame per futili motivi, la città saluta per l'ultima volta Wainer Rustichelli, l'uomo che per vent'anni ha protetto i cittadini dalle truffe con l'arma più potente: la conoscenza. Settantotto anni, ex vigile urbano diventato paladino dei consumatori, Wainer rappresentava quella generazione che ha fatto del servizio pubblico una missione. Ironia della sorte: mentre lui dedicava la vita a proteggere gli anziani dai raggiri, altri coetanei dei "suoi" truffatori preferiscono risolvere i conflitti a colpi di taglierino.

Nel mezzo di questa dialettica tra violenza e protezione, Romano Prodi è arrivato all'Auditorium San Rocco per spiegare agli studenti del Meucci come "sfuggire al declino in un mondo che cambia". Messaggio quanto mai opportuno, considerando che nel nostro piccolo angolo di mondo qualcuno sembra aver già abbracciato il declino con entusiasmo. L'ex Premier, con la sua consueta lucidità, ha parlato di Trump che "ha demolito la democrazia" e dell'Europa che deve abolire il diritto di veto. Chissà se tra il pubblico c'era qualcuno dei protagonisti della rissa di via Carducci: avrebbero potuto imparare che i conflitti si risolvono con il dialogo, non con le lame.

A completare questo quadro sociale c'è la notizia più rassicurante della giornata: gli agenti della Polizia Locale che accompagnano i bambini della Meloni di Quartirolo in visita alla scuola Giotto. Un gesto apparentemente banale che invece racchiude tutto: in una città dove i sabato sera possono trasformarsi in episodi di violenza, le istituzioni non smettono di prendersi cura dei più piccoli, garantendo loro quella sicurezza che dovrebbe essere scontata ma non lo è più.

Il paradosso di Carpi emerge chiaro: siamo una comunità capace di piangere un uomo giusto come Wainer, di accogliere la saggezza politica di Prodi e di proteggere teneramente i nostri bambini, eppure permettiamo che una discussione tra ventenni degeneri quasi in tragedia. Come se convivessero due anime: quella civile, costruttiva, attenta al bene comune, e quella selvaggia, incapace di gestire la frustrazione senza ricorrere alla violenza.

Forse la lezione di ieri sta proprio in questa contraddizione: Carpi non è immune dalle derive della modernità, ma conserva ancora gli anticorpi per contrastarle. La memoria di Wainer, l'impegno della Polizia Locale, l'attenzione verso l'educazione dei giovani sono i presidi che possono impedire che i taglierini prevalgano sulla civiltà. Resta da capire se saremo abbastanza saggi da utilizzarli.



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