Ieri, 27 novembre 2025, Carpi si è svegliata con la solita capacità di contenere universi paralleli che non dovrebbero coesistere, eppure lo fanno con quella naturalezza tipicamente padana che trasforma l'assurdo in quotidiano.
Da una parte, il nostro Ramazzini che conquista tre bollini rosa per l'eccellenza nella sanità femminile, confermandosi punto di riferimento per le cure "con gli occhi delle donne". Dall'altra, mezzo chilo di cocaina sequestrato nel cuore del centro storico, dove un minimarket nascondeva dietro gli scaffali del latte e del pane ben 751 dosi di polvere bianca. Due facce della stessa medaglia urbana: da un lato si cura con professionalità scientifica, dall'altro si avvelena con metodica commerciale.
Il paradosso carpigiano si manifesta anche nella sua dimensione culturale. Mentre la rassegna "Pomeriggio al Cinema" celebra oltre 3mila spettatori, dimostrando che la sete di cultura non conosce crisi, c'è chi preferisce altri tipi di "intrattenimento pomeridiano" tra bilancini di precisione e pacchetti ben confezionati. L'Università Natalia Ginzburg apre per la prima volta ai giovani delle superiori, portando 512 studenti al cinema, mentre cinquanta metri più in là qualcuno pensava di aprire i giovani a ben altri stimoli.
Ma se c'è una costante nella Carpi di ieri, è la capacità dei suoi cittadini di essere sentinelle silenziose del proprio territorio. Sono stati gli occhi attenti dei residenti a segnalare i movimenti sospetti nel minimarket, dimostrando che la sicurezza nasce dal senso civico delle persone comuni. Gli stessi carpigiani che riempiono le sale cinematografiche per discutere di cinema d'autore sono quelli che non chiudono gli occhi davanti al degrado. Una lezione di cittadinanza attiva che meriterebbe un bollino rosa anche lei.
Intanto, via Roosevelt si avvia verso il gran finale dei lavori, con i suoi rain garden che promettono di trasformare l'asfalto in un giardino che beve la pioggia. Un investimento di quasi mezzo milione di euro per una strada più verde e sostenibile, mentre qualcuno investiva in tutt'altri mercati poco sostenibili per la comunità. Il 12 dicembre tutto dovrebbe tornare alla normalità, proprio mentre l'arrestato aspetta dietro le sbarre che la sua vita torni a una nuova normalità.
C'è qualcosa di profondamente ironico nel fatto che una città che investe in rain garden per assorbire l'acqua piovana debba contemporaneamente assorbire il colpo di scoprire laboratori di cocaina nel proprio centro. Come se Carpi fosse condannata a filtrare non solo le acque meteoriche, ma anche le acque torbide di chi vorrebbe inquinare il tessuto sociale.
Eppure, in questa apparente contraddizione, si nasconde forse il segreto della resilienza carpigiana: la capacità di non arrendersi mai, di continuare a credere nel progresso civile anche quando il degrado bussa alla porta. Il Ramazzini che cura, il cinema che educa, i cittadini che vigilano, le strade che si rinnovano: sono tutti tasselli di una città che non smette di investire su se stessa.
Carpi, insomma, rimane quella che è sempre stata: una piccola capitale di provincia che sa essere contemporaneamente moderna e tradizionale, attenta e sorpresa, virtuosa e vulnerabile. Una città dove i bollini rosa e la polvere bianca possono coesistere nello stesso giorno, ma dove alla fine sono sempre i primi a vincere sui secondi. E questo, forse, è il più bel bollino rosa che una comunità possa meritarsi.