Carpi tra virtù e vizi: cronache di una città che non si arrende


Carpi tra virtù e vizi: cronache di una città che non si arrende

Ieri, 5 dicembre, Carpi ci ha regalato un affresco degno di una commedia dell'arte moderna: da una parte i cittadini virtuosi premiati con borracce per aver raccolto le deiezioni dei loro cani, dall'altra commercianti truffatori e spacciatori che trasformano negozi in centrali del malaffare. Una città che oscilla tra il sublime e il grottesco, dove la civiltà convive con l'inciviltà in un equilibrio tanto precario quanto affascinante.

Iniziamo dalle buone notizie. L'iniziativa delle borracce gratuite per proprietari di cani virtuosi rappresenta un piccolo capolavoro di ingegneria sociale. Carpi Lab, in collaborazione con Comune e Aimag, ha capito che per educare i cittadini al decoro urbano serve la carota, non solo il bastone. "La borraccia che non lascia traccia" è un nome geniale: trasforma un obbligo civico in un premio, fa sentire il proprietario del cane un eroe della pulizia urbana. Chissà se fra qualche anno vedremo veterani delle passeggiate igieniche sfoggiare le loro borracce come medaglie al valore.

Ma proprio mentre celebriamo questi piccoli atti di civiltà, ecco che la realtà ci riporta con i piedi per terra. Il secondo sequestro in pochi mesi del negozio di corso Cabassi ci racconta di una Carpi parallela, dove alcuni esercizi commerciali diventano teatri di degrado. Trenta giorni di chiusura dopo un avviso di ottobre evidentemente ignorato: c'è chi non impara mai, nemmeno quando il Questore bussa gentilmente alla porta con un "avviso orale".

E se pensavate che i problemi fossero solo locali, ecco la sofisticata truffa ai danni di un'azienda carpigiana che ci proietta nell'era digitale del crimine. Due truffatori hanno creato un falso profilo online spacciandosi per una ditta locale di veicoli industriali, dirottando 50mila euro su conti correnti personali. Una sostituzione di persona 2.0 che dimostra come anche a Carpi il crimine si stia digitalizzando. I poveri imprenditori si sono ritrovati bombardati da telefonate di acquirenti interessati a mezzi che non stavano vendendo: dev'essere stato surreale, come ritrovarsi protagonisti di un film di cui non si conosce la trama.

Ma la ciliegina sulla torta arriva con l'annuncio dello "sciopero nero" di mercoledì 10 dicembre. Aimag avverte che la raccolta domiciliare "non è garantita", con buona pace di chi si era illuso che premiare i proprietari di cani virtuosi bastasse per mantenere pulita la città. L'ironia è perfetta: mentre distribuiamo borracce per incentivare il decoro, i bidoni rimarranno pieni per protesta sindacale. Solo i rifiuti sanitari saranno raccolti regolarmente, perché quando si tratta di salute, anche i sindacati più combattivi fanno un passo indietro.

Questa giornata carpigiana ci insegna qualcosa di profondo sulla natura delle nostre comunità urbane. Carpi non è diversa da tante altre città italiane: convivono il bene e il male, la virtù civica e l'inciviltà criminale, l'innovazione sociale e l'arretratezza comportamentale. La differenza la fanno le istituzioni che reagiscono - come il Questore che chiude i negozi problematici o la Polizia che smaschera i truffatori - e i cittadini che scelgono da che parte stare.

Forse il vero insegnamento di ieri è che Carpi rimane una città che non si arrende. Nonostante truffe, spaccio e scioperi, continua a investire nell'educazione civica, a premiare i comportamenti virtuosi, a credere che si possa cambiare una cacca per volta. E in fondo, non è questa la vera resistenza urbana?



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