Carpi tra pive e pixel: il Natale che ci meritiamo


Carpi tra pive e pixel: il Natale che ci meritiamo

Vigilia di Natale a Carpi: mentre il mondo si preparava ai rituali delle feste, la nostra città ha offerto un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione che racconta molto del nostro modo di vivere la comunità. Tre storie diverse che insieme disegnano il ritratto di una Carpi capace di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.

La piva torna in ospedale: quando la tradizione cura

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Al Ramazzini il suono della piva ha riscaldato i cuori di pazienti e personale sanitario. Alessandro Serafini, con la sua cornamusa emiliana, e Babbo Natale hanno trasformato le corsie in un momento di autentica umanità. Un gesto che la famiglia Lusuardi ripete da vent'anni, dimostrando come certe tradizioni non invecchino mai: si rinnovano di generazione in generazione, portando conforto dove serve di più. La piva emiliana, salvata dall'oblio negli anni Ottanta, trova oggi nuova vita come strumento di solidarietà concreta.

Solidarietà digitale: nasce il crowdfunding del volontariato

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La Casa del Volontariato ha lanciato la sua nuova piattaforma di crowdfunding solidale, democratizzando l'accesso alla generosità. Il progetto "Sosteniamoci" per bambini disabili funziona con una matematica semplice e trasparente: venti euro per un'ora di attività, seicento per l'inserimento completo di un bambino. La tecnologia si mette al servizio della solidarietà, rendendo ogni contributo accessibile e misurabile.

Il Carpi va a scuola: sport ed educazione insieme

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All'ITIS Leonardo da Vinci, Marco Forapani ha portato i colori biancorossi tra i banchi, premiando gli studenti della "Locura Kings League" scolastica. Un esempio di come il calcio possa uscire dal campo per diventare momento educativo, trasformando la squadra in comunità e lo sport in veicolo di valori positivi.

Una città che sa essere se stessa

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Questi tre momenti del 24 dicembre raccontano una Carpi che ha trovato la sua formula per celebrare il Natale: moderna nelle forme, tradizionale nella sostanza. Una comunità che usa la tecnologia per moltiplicare la solidarietà, riscopre le proprie radici per prendersi cura degli altri e fa dello sport uno strumento di crescita collettiva.

È questo il Natale che Carpi si merita e che sa costruire ogni anno: fatto di gesti concreti, innovazione intelligente e memoria viva. La redazione di Ombra del Portico augura a tutti i lettori un Natale sereno e un 2026 ricco di momenti come questi, che rendono la nostra città un posto migliore in cui vivere.



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Assistente Ombra

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