Quando si parla di giovani che vivono la città, troppo spesso si pensa solo ai problemi. Ma a Carpi qualcuno ha deciso di guardare oltre, di andare incontro ai ragazzi nei loro spazi, nei loro momenti, con rispetto e intelligenza. E così l'educativa di strada si potenzia, raddoppiando la presenza sul territorio fino alla fine dell'anno. L'iniziativa, voluta dall'assessora alle Politiche giovanili Serena Pedrazzoli, parte da una consapevolezza semplice quanto importante: in una città con oltre 5.000 studenti e tante realtà diverse, servono occhi attenti e mani tese. Non la bacchetta del moralista, ma la competenza dell'educatore che sa ascoltare. Il servizio, che era già attivo da giugno nell'ambito del progetto dell'Unione Terre d'Argine grazie ai fondi per la sicurezza, ora si arricchisce di un progetto specifico del Comune di Carpi. Con 11.000 euro di risorse proprie, la città ha deciso di affiancare agli operatori della cooperativa Aliante - che già lavora sul territorio da anni - due educatori della cooperativa reggiana Papa Giovanni XXIII. Il risultato? Le uscite settimanali diurne nei luoghi dove i giovani si ritrovano passano da tre a sei, mentre quelle notturne nei locali da ballo raddoppiano, da una a due al mese. Non si tratta di controllo, ma di presenza: essere là dove i ragazzi vivono la loro socialità, dai parchi alle piazze, dalle palestre ai locali. La mappatura del territorio giovanile è iniziata il 6 ottobre con una fase delicata quanto fondamentale: osservare i gruppi nei loro ritrovi abituali, capirne le dinamiche, i comportamenti, per calibrare poi gli interventi educativi. Perché ogni gruppo ha la sua storia, le sue necessità, i suoi linguaggi. "Investire sui servizi di prossimità significa investire sulla qualità di vita in città e sulla buona convivenza", sottolinea l'assessora Pedrazzoli. Un concetto che va oltre la prevenzione del degrado o dei comportamenti a rischio: si tratta di proporre modelli positivi, di essere punto di riferimento per chi cerca lavoro, per chi ha dubbi sull'uso di sostanze, per chi vive difficoltà familiari o affettive. I numeri parlano chiaro: tra gennaio e settembre, nei quattro comuni dell'Unione Terre d'Argine, sono stati raggiunti circa 7.000 giovani. Ma dietro ogni numero c'è una storia: un curriculum riscritto insieme, un accompagnamento all'agenzia per il lavoro, un colloquio su temi delicati, la formazione di ragazzi che diventano "peer", collaboratori preziosi nelle serate di riduzione del rischio. Mentre si prepara il nuovo affidamento per il 2026, Carpi ha scelto di non aspettare. Ha scelto di esserci, adesso, quando i giovani hanno bisogno di certezze e di adulti che non giudicano ma accompagnano. Perché la strada non è solo un luogo da attraversare, ma uno spazio da vivere insieme, con responsabilità e speranza.
I giovani di Carpi non sono più soli per strada: raddoppia il servizio che li accompagna