I medici dei CAU respirano fino a giugno: proroga salvavita per le cure territoriali


I medici dei CAU respirano fino a giugno: proroga salvavita per le cure territoriali
È arrivata la proroga che tutti aspettavano: i contratti dei medici impiegati nei Centri di Assistenza Urgenza dell'Emilia-Romagna non scadranno più il 31 dicembre, ma sono stati estesi fino al 30 giugno 2026. Una decisione che permetterà di mantenere attivo un servizio ormai diventato essenziale per i cittadini della nostra regione, Carpi compresa.

Una rete che funziona: oltre un milione di accessi

I numeri parlano chiaro e testimoniano quanto questi centri siano diventati un punto di riferimento prezioso: dal 2024 oltre 1,2 milioni di persone si sono rivolte ai CAU della regione. Una cifra impressionante che dimostra come questi servizi abbiano colmato un vuoto importante nel sistema sanitario territoriale, offrendo un'alternativa efficace al sovraffollamento dei Pronto Soccorso per le urgenze minori. Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la salute, non nasconde la soddisfazione per una decisione che definisce pragmatica: "Non potevamo interrompere un servizio che funziona e che costituisce ormai un punto di riferimento per i territori". Una scelta di buon senso, verrebbe da dire, in tempi in cui la sanità pubblica ha bisogno di certezze più che di rivoluzioni.

L'accordo del futuro secondo de Pascale

Il presidente della Regione Michele de Pascale, insediatosi lo scorso dicembre dopo la vittoria alle elezioni regionali, ha le idee chiare sul futuro dell'assistenza territoriale. Durante l'annuncio della proroga, ha dichiarato che l'accordo integrativo in discussione "si candida ad essere il più innovativo del Paese e rivoluzionerà, in meglio, le cure territoriali dell'Emilia-Romagna". Parole ambiziose che fanno intuire cambiamenti significativi all'orizzonte. La proroga fino a giugno 2026 servirà proprio a dare tempo alla Regione e alle organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale di trovare un'intesa duratura e strutturale.

Come funzionano i CAU: il modello che ha conquistato i cittadini

I Centri di Assistenza Urgenza rappresentano una delle innovazioni più riuscite della sanità emiliano-romagnola degli ultimi anni. Aperti 7 giorni su 7, con accesso diretto e senza prenotazione, questi centri gestiscono le urgenze a bassa complessità clinica che un tempo intasavano i Pronto Soccorso. Qui i cittadini possono ricevere gratuitamente visite mediche, piccole medicazioni, elettrocardiogrammi e alcuni esami del sangue. Un servizio che si è rivelato particolarmente utile per chi ha bisogno di cure urgenti ma non gravi, come lesioni lievi, febbre, piccoli traumi o necessità di prescrizioni mediche urgenti. La formula vincente sta nella presenza costante di medici di continuità assistenziale e infermieri specializzati, che garantiscono un'assistenza di qualità senza i tempi di attesa tipici dei Pronto Soccorso per i codici bianchi e verdi.

Una decisione che guarda al futuro

La proroga dei contratti non è solo una soluzione tampone, ma parte di una strategia più ampia per rafforzare l'assistenza territoriale. Come confermato dalle ricerche precedenti della Regione, i CAU hanno dimostrato di saper rispondere efficacemente ai bisogni della cittadinanza, con oltre 540mila accessi già nel 2023. Per i cittadini di Carpi e del territorio, questa notizia significa continuità nell'accesso a un servizio che si è rivelato fondamentale. I CAU rappresentano infatti quell'anello di congiunzione tra il medico di famiglia e l'ospedale che mancava nel sistema sanitario, offrendo risposte rapide ed efficaci per le piccole emergenze quotidiane. La sfida ora è trasformare questa proroga in un accordo strutturale che possa garantire stabilità e crescita a un modello che, numeri alla mano, ha già conquistato la fiducia dei cittadini emiliano-romagnoli.
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