I ragazzi del Fanti conquistano ancora: da Roma a Osaka, ora anche il Veneto si inchina


I ragazzi del Fanti conquistano ancora: da Roma a Osaka, ora anche il Veneto si inchina

Non c'è che dire: quando i giovani di Carpi si mettono in testa di stupire il mondo, non si fermano davanti a niente. E così, dopo aver fatto parlare di sé a Roma con il Premio Nazionale sull'Innovazione Digitale e aver rappresentato l'Italia all'Expo di Osaka – nientemeno! – gli studenti del Liceo Fanti hanno deciso di fare tappa anche in Veneto. Dal 5 al 7 settembre, una delegazione di insegnanti del nostro liceo ha presentato con successo il progetto Infinity Cubes al Festival dell'Innovazione Scolastica di Valdobbiadene. Perché quando hai un'idea che funziona, la cosa migliore è condividerla con chi ha voglia di ascoltare. Infinity Cubes non è il solito progetto scolastico che finisce nel cassetto dopo l'interrogazione. È un'esperienza dove arte e matematica si danno la mano, dove le classi 5^F e 5^H hanno dimostrato che i ragazzi di oggi sanno fare molto di più che stare incollati ai telefonini. Qui si tratta di competenze vere, quelle che ti servono nella vita: saper lavorare in gruppo, risolvere problemi, guardare le cose da punti di vista diversi. Le professoresse Roberta Righi, Lucia Roncaglia e Giulia Tettamanzi hanno trovato la ricetta giusta: prendere le STEAM – scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica – mescolarle bene con il digitale e servire il tutto con un approccio che mette al centro le competenze socio-emotive dei ragazzi. Il risultato? Un successo che continua a macinare riconoscimenti. "Partecipare al Festival ci ha permesso non solo di far conoscere quello che facciamo qui a Carpi, ma anche di creare una rete con altre scuole che hanno voglia di innovare", spiega Ilenia Bonini, referente del progetto che ha rappresentato il liceo carpigiano nelle tre giornate venete. Perché questo è il punto: non si tratta di vincere premi fine a se stessi, ma di crescere studenti che sanno quello che vogliono, che non hanno paura di mettersi in gioco e che sanno dialogare con il mondo che li circonda. I nostri ragazzi stanno dimostrando che a Carpi si fa scuola davvero, quella che prepara alla vita e non solo agli esami. E chissà dove li porterà il prossimo viaggio questo Infinity Cubes: l'importante è che continuino a portare in giro il nome della nostra città con quella stessa passione e competenza che li ha già resi ambasciatori d'eccellenza dal Lazio al Giappone, passando per le colline del Prosecco.

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