Chi l'avrebbe mai detto che quella piccola X messa sulla dichiarazione dei redditi potesse trasformarsi in un aiuto concreto per i propri vicini di casa? È proprio quello che è successo a Carpi, dove il Comune ha deciso di utilizzare i 21.179 euro ricevuti dal 5 per mille dei cittadini per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Una cifra che può sembrare modesta nell'oceano dei bilanci pubblici, ma che per chi non riesce ad arrivare a fine mese rappresenta una boccata d'ossigeno. Il sindaco e la sua giunta hanno scelto di destinare questi fondi alle "politiche dell'abitare", come si dice oggi con un linguaggio forse un po' burocratico, ma che nella sostanza significa una cosa molto semplice: aiutare chi non ce la fa a pagare l'affitto o le bollette. L'assessora alle Politiche sociali Tamara Calzolari non usa mezzi termini: "Le famiglie carpigiane in difficoltà economica sono, purtroppo, numerose". I numeri del resto parlano chiaro: nel 2024 il Comune ha erogato ben 255.945 euro in contributi per l'affitto a favore di 189 utenti. Una platea che fa riflettere, in una città che pure non attraversa i drammi di altre realtà del paese. Il meccanismo è semplice quanto virtuoso: i carpigiani scelgono di devolvere il loro 5 per mille al Comune, e il Comune gira questi soldi a chi ha più bisogno. Un circolo di solidarietà che funziona senza troppi giri di parole o complicazioni burocratiche. I Servizi sociali dell'Unione delle Terre d'Argine si occupano della gestione pratica, garantendo che ogni euro arrivi davvero a chi ne ha necessità. L'appello dell'assessora Calzolari è diretto e comprensibile: "Faccio dunque un appello ai carpigiani a destinare il 5 per mille ai loro concittadini in difficoltà". Perché ogni firma in più sulla dichiarazione dei redditi può significare qualche bolletta pagata, qualche mese di affitto in meno di cui preoccuparsi, qualche notte di sonno più tranquilla per una famiglia. In tempi in cui spesso si parla di comunità che si sfaldano, di individualismo che cresce, questa iniziativa dimostra che a Carpi esiste ancora quel senso di appartenenza che spinge i cittadini a prendersi cura gli uni degli altri. Non si tratta di beneficenza dall'alto, ma di una scelta consapevole: destinare una quota delle proprie tasse a chi vive nella stessa città e attraversa un momento difficile. Il contributo erogato nel 2025 si riferisce all'anno di imposta 2023 e all'anno finanziario 2024: un meccanismo che può sembrare macchinoso, ma che alla fine porta risultati concreti nelle case dei carpigiani che ne hanno più bisogno.