È arrivata finalmente l'ufficialità che
Carpi aspettava da tempo: il
Caffè del Teatro ha un nuovo gestore. Dopo anni di chiusura e bandi andati a vuoto,
Vincenzo Di Napoli si è aggiudicato la gestione dello storico locale di
piazza Martiri, con l'ambizioso obiettivo di riaprirlo tra
aprile e maggio del 2026.
La fine di un'attesa lunga anni
La storia del
Caffè Teatro è stata segnata da false partenze e delusioni. Come emerso dalle ricerche, il precedente vincitore del bando,
Luca Cirelli, aveva dovuto rinunciare nel 2021 dopo il secondo rifiuto della
Sovrintendenza per la realizzazione del dehors. Un copione già visto in passato, che aveva lasciato questo angolo di
piazza Martiri in uno stato di abbandono per oltre un decennio. Ora però il vento sembra cambiato. Gli uffici comunali hanno completato tutte le verifiche e dato il via libera definitivo al progetto di
Di Napoli, che si presenta con idee chiare e una visione ambiziosa per quello che potrebbe diventare uno dei cuori pulsanti della cultura carpigiana.
Un progetto che guarda al futuro
"Vogliamo creare uno spazio che dialoghi con il teatro ma che viva anche indipendentemente da esso", spiega il nuovo gestore, delineando una strategia che va oltre la semplice ristorazione.
Mostre d'arte,
piccoli concerti jazz,
incontri culturali e un
dehors che valorizzi la bellezza architettonica della piazza: questo il mix che
Di Napoli ha in mente. L'approccio appare pragmatico ma visionario. Il nuovo
Caffè Teatro non vuole essere solo un bar che serve aperitivi prima dello spettacolo, ma un vero
polo culturale indipendente, capace di attrarre cittadini e turisti anche quando il teatro è chiuso.
La sfida della Sovrintendenza
Il nodo cruciale rimane il rapporto con la
Sovrintendenza, che in passato ha bocciato progetti di dehors chiusi per ragioni di tutela del patrimonio artistico.
Di Napoli sembra consapevole della sfida:
"Ora iniziamo il percorso tecnico con la soprintendenza per dare forma a un progetto rispettoso del passato e proiettato al futuro". Parole che suonano come una promessa di collaborazione, necessaria per evitare i fallimenti del passato. La lezione degli anni precedenti è chiara: senza il benestare della Sovrintendenza, anche il progetto più ambizioso rischia di rimanere sulla carta.
Una piazza che torna a vivere
Se tutto andrà secondo i piani, tra poco più di un anno
piazza Martiri tornerà finalmente ad avere il suo
Caffè Teatro. Un angolo di città che per troppo tempo è rimasto spento, mentre
Carpi cresceva e si trasformava tutto intorno. Il progetto di
Di Napoli promette di restituire vita a uno spazio simbolico, dove
arte,
cultura e
socialità potrebbero trovare una sintesi felice. Resta da vedere se questa volta le buone intenzioni sapranno tradursi in realtà, superando gli ostacoli burocratici che hanno affossato i tentativi precedenti. Una cosa è certa:
Carpi ha voglia di riabbracciare il suo
Caffè Teatro. E questa volta, forse, l'attesa sarà finalmente premiata.