È una di quelle giornate che segnano un'epoca, quella di venerdì 31 ottobre all'Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina di Modena. Nell'aria c'era il profumo di nuovo che avanza, mentre Rita Cucchiara stringeva la mano al suo predecessore Carlo Adolfo Porro in un passaggio di consegne che sa di futuro. L'università è un po' come una grande famiglia: quando cambia la guida, tutti si guardano con curiosità e speranza. E questa volta la curiosità è più che giustificata. La professoressa Cucchiara non è una sconosciuta nel panorama accademico: esperta di intelligenza artificiale e visione artificiale, porta con sé un bagaglio di competenze che fa brillare gli occhi a chi pensa al domani tecnologico del nostro territorio. Il presidente della Provincia Fabio Braglia non ha nascosto la sua soddisfazione, con parole che suonano come un abbraccio istituzionale: «L'Università di Modena e Reggio Emilia è una delle colonne portanti del nostro territorio». E come dargli torto? Per noi carpigiani, Unimore non è solo un nome su una pergamena: è dove i nostri ragazzi vanno a costruirsi un futuro, è il laboratorio dove nascono le idee che poi cambiano il mondo. Il saluto al professor Porro è stato caloroso e meritato. Guidare un'università durante la pandemia non dev'essere stato uno scherzo: tra lezioni online, laboratori chiusi e studenti a distanza, ci voleva polso fermo e cuore grande. E a quanto pare, entrambi non sono mancati. Ma ora è tempo di guardare avanti. La nuova rettrice porta con sé l'esperienza di chi ha lavorato gomito a gomito con le macchine intelligenti, ed è una prospettiva che fa sorridere pensando ai nostri giovani. In un mondo dove l'intelligenza artificiale non è più fantascienza ma realtà quotidiana, avere al timone dell'ateneo chi conosce questi territori inesplorati è come avere una bussola affidabile in mare aperto. Braglia ha colto nel segno quando ha parlato di «una società aperta, inclusiva e al passo con le sfide che il mondo di oggi ci pone». Perché alla fine, è questo che vogliamo: un'università che non sia solo un palazzo dove si prendono lauree, ma un luogo dove si forgiano cittadini consapevoli e preparati. La collaborazione tra enti locali e università non è mai stata semplice retorica dalle nostre parti. È sostanza, è lavoro quotidiano, è la convinzione che insieme si va più lontano. E con Rita Cucchiara alla guida, questa collaborazione potrebbe aprire scenari che oggi facciamo fatica persino a immaginare. Il futuro, come sempre, lo scriveranno i giovani. Ma avere chi li guida con competenza e visione, be', questo fa la differenza tra sognare il domani e costruirlo davvero.
Il cambio della guardia a Unimore: Rita Cucchiara prende il timone dell'università che guarda al futuro
