Il Carpi del cuore non muore mai, nemmeno in dieci uomini


Il Carpi del cuore non muore mai, nemmeno in dieci uomini
Lo diciamolo subito, senza troppi giri di parole: il calcio, quello vero, quello che ti fa battere il cuore a ritmi impossibili, si è visto tutto nella serata di venerdì al "Cabassi". Il nostro Carpi ha battuto il Rimini per 2-1 in una partita che aveva tutti gli ingredimenti per diventare un disastro e che invece è stata trasformata in un piccolo capolavoro di carattere e orgoglio biancorosso.

L'inizio da sogno che diventa incubo

Quando al 6° minuto Stanzani ha infilato la prima rete, il pubblico del "Cabassi" ha iniziato a sognare. Poi al 28° Sall ha raddoppiato e sembrava che la serata potesse scivolare via liscia come l'olio. Ma il calcio, si sa, ha sempre qualche colpo di scena in serbo, soprattutto quando di mezzo c'è il Carpi. Al 16° minuto l'arbitro De Angeli di Milano ha estratto il cartellino rosso per Pitti, lasciando i nostri ragazzi in inferiorità numerica per oltre settanta minuti. Un'eternità, in una partita che già si preannunciava complicata contro un Rimini tutt'altro che arrendevole.

La reazione romagnola e la resistenza carpigiana

I romagnoli, come era prevedibile, hanno alzato il baricentro e al 43° Falasco ha accorciato le distanze, riaprendo una partita che sembrava già chiusa. Il primo tempo si è concluso sul 2-1, con il Carpi che doveva inventarsi qualcosa per la ripresa. E qui è venuto fuori il carattere di questa squadra. Mister Cassani ha ridisegnato l'assetto tattico, inserendo Verza al posto di Cecotti già all'inizio del secondo tempo, poi ha dato spazio ad Amayah e Pietra per dare freschezza a una squadra che doveva correre per undici uomini.

Il muro biancorosso regge l'urto

La ripresa è stata un assedio continuo del Rimini, ma il Carpi ha tirato fuori gli artigli quando serviva. Sorzi tra i pali si è superato in un paio di occasioni, mentre la difesa ha fatto quadrato intorno a lui con una determinazione che ricordava i tempi migliori. Gli ultimi venti minuti sono stati un calvario per i nervi dei tifosi carpigiani, ma la squadra non ha mai mollato. Anzi, in un paio di ripartenze ha anche sfiorato il terzo gol che avrebbe chiuso definitivamente i giochi.

Una vittoria che vale doppio

Quando l'arbitro ha fischiato la fine, al "Cabassi" è esplosa la festa. Perché questa non è stata solo una vittoria, ma la dimostrazione che questo Carpi ha l'anima giusta per affrontare le difficoltà della Serie C. Vincere in dieci uomini contro una squadra organizzata come il Rimini non è cosa da poco. I tre punti conquistati permettono ai biancorossi di continuare a guardare con fiducia alla classifica del girone B, in un campionato che si preannuncia equilibrato e combattuto fino all'ultima giornata. E con prestazioni così, viene da dire che il futuro può essere roseo per la nostra Carpi del cuore.
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