I biancorossi di casa nostra hanno un conto aperto con la tecnologia. O meglio, con chi la usa. Da quando il Football Video Support - il cosiddetto VAR a chiamata - è sbarcato in Serie C, il nostro Carpi sembra aver ingaggiato una battaglia senza quartiere con monitor e arbitri. E i risultati, diciamolo chiaramente, non sono esaltanti. La storia inizia bene, anzi benissimo. Prima giornata contro la Juve Next Gen, e qui il nostro mister Cassani tira fuori dal cilindro una mossa da vero stratega: fa espellere direttamente il suo Lombardi invece che beccarsi una doppia ammonizione. Geniale, direte voi. E avete ragione. Ma da lì in poi, è iniziato il calvario. Sempre contro i giovani bianconeri, pestone su Gerbi ignorato bellamente. Poi con il Ravenna, fallo su Panelli che nemmeno viene guardato al monitor, e da quell'azione nasce il rigore che decide la partita. Come se non bastasse, ad Arezzo la ciliegina sulla torta: due falli da rigore chiari come il sole su Sall e Gerbi, ma per gli arbitri evidentemente il sole quel giorno non splendeva. Enrico Bonzanini, il nostro direttore generale, non le manda a dire. E fa bene. "Ci aspettavamo che questo strumento fosse un deterrente per errori macroscopici", dice con quel tono diplomatico che nasconde a malapena la frustrazione. Tradotto dal carpigiano: "Ma come diavolo è possibile che con tutti questi replay continuiamo a essere penalizzati?" La questione è seria, perché non stiamo parlando di un episodio isolato. Zero rigori concessi su contatti che, a detta di chi li ha visti da vicino, erano tutti sanzionabili. E quando Bonzanini dice che "nel lungo periodo questi episodi possono pesare nell'economia del campionato", tocca il cuore del problema: in Serie C ogni punto vale oro, e certi errori possono costare una stagione intera. Il direttore generale ci tiene a precisare: niente complotti, niente malafede. Solo la richiesta sacrosanta di essere trattati come tutti gli altri. "Vedo l'operato degli arbitri dalla panchina, questa tecnologia è nuova", ammette con fair play. Ma poi aggiunge quello che tutti pensiamo: "Le decisioni devono essere prese con un po' più di attenzione". Insomma, il nostro Carpi chiede solo di poter giocare ad armi pari. Perché quando hai il Football Video Support a disposizione e continui a sbagliare, forse il problema non è nella tecnologia, ma in chi la usa. E i nostri biancorossi, che di battaglie ne hanno vinte tante, non hanno intenzione di arrendersi nemmeno a questa.