Il calcio come medicina sociale, lo stadio come casa aperta a tutti. L'
AC Carpi lancia una sfida che va ben oltre il rettangolo verde, e stavolta l'avversario da battere è la solitudine. Con il progetto
"Mai Soli", nato dalla collaborazione con i ragazzi di
Locura Events, i biancorossi dimostrano ancora una volta che il pallone può essere molto più di uno sport.
Un nemico invisibile da affrontare insieme
La solitudine del nostro tempo non è più solo quella dell'anziano che guarda dalla finestra il mondo che passa. È qualcosa di più sottile e pervasivo: è il giovane che si sente diverso nel gruppo WhatsApp, l'adulto che fatica a trovare ascolto, chi si ritrova invisibile pur circondato da mille persone. Una condizione trasversale che colpisce ogni generazione, spesso nascosta dietro il sorriso di circostanza.
Tamara Calzolari, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi, ha subito sposato l'iniziativa: "Una delle prime iniziative si svolgerà in collaborazione con i Servizi Sociali e ASP e prevederà momenti di socializzazione presso i centri diurni e residenziali per anziani. Sarà l'occasione per giocare insieme e scambiarsi racconti, per passare un tempo gioioso e dialogare tra generazioni."
Lo stadio diventa casa di tutti
Il progetto mette al centro lo stadio e le gare casalinghe del
Carpi come strumenti per creare connessioni autentiche. Non più solo il luogo dove si va a tifare, ma uno spazio dove nascono relazioni e si costruisce comunità.
Enrico Bonzanini, direttore generale dell'AC Carpi, spiega con passione l'idea di fondo: "Mai Soli è un progetto che nasce dalla convinzione che siano proprio le generazioni più giovani a poter tendere una mano a chi si ritrova a vivere situazioni di solitudine. Il calcio diventa un vettore, un linguaggio universale che può unire e aprire porte che nella quotidianità restano chiuse."
L'energia dei giovani al servizio della comunità
La collaborazione con
Locura Events porta nel progetto la freschezza e la creatività delle nuove generazioni.
Luca Aguzzoli, rappresentante del gruppo, sottolinea l'urgenza del tema: "Ci siamo subito resi conto di quanto fosse urgente parlare di solitudine in modo autentico. Il nostro contributo vuole essere quello di creare esperienze capaci di far sentire le persone parte di una rete." Il videoclip di lancio, firmato dal videomaker carpigiano
Gabriele Marchi, interpreta con sensibilità il messaggio centrale del progetto, dimostrando come anche i talenti locali possano contribuire a iniziative che fanno bene al territorio.
Più di un progetto, una responsabilità collettiva
Il "Mai Soli" rappresenta perfettamente lo spirito del
Carpi, società che ha sempre saputo essere più di una squadra di calcio. È un impegno che va oltre i novanta minuti di gioco, un modo concreto per dire che nessuno deve restare ai margini. Le iniziative partiranno a rotazione in tutte le strutture del territorio fino a primavera inoltrata, con l'obiettivo di creare un calendario permanente di incontri e attività. Perché quando il fischio finale spegne i riflettori sul campo, la vera partita per la comunità continua sempre. Un progetto che fa onore alla maglia biancorossa e che conferma come il calcio, quando sa guardare oltre se stesso, possa davvero cambiare le vite delle persone.
Mai soli, appunto.