Il Consiglio che non finisce mai: tra zanzare killer, debiti misteriosi e commercianti in attesa


Il Consiglio che non finisce mai: tra zanzare killer, debiti misteriosi e commercianti in attesa

Il Consiglio Comunale di Carpi del 18 settembre si è trasformato in una maratona notturna che ha toccato tutti i grandi temi dell'estate carpigiana: dalla cicungunya che ha messo in ginocchio la città ai debiti fuori bilancio per sentenze dimenticate, fino ai ristori per i commercianti danneggiati dai cantieri. Un menu ricco di sorprese, condito dalla solita dose di polemiche politiche. Il caso del debito fantasma La serata si è aperta con una storia degna di un giallo burocratico. Nel 2022 il TAR ha emesso una sentenza contro il Comune di Carpi per 5.868 euro di spese legali. Il problema? Nessuno se n'era accorto fino ad agosto 2025, quando un avvocato ha bussato alla porta chiedendo i soldi. Come ha spiegato la segretaria comunale Brizzi, si tratta di una vicenda che affonda le radici nel 2014: una sanzione edilizia annullata in autotutela, ma con il ricorso già depositato al TAR. Il Comune non si è costituito e il giudice ha applicato il principio di "soccombenza virtuale". Mariella Lugli, vicesindaca, ha assicurato che partirà un'indagine interna per capire le responsabilità, mentre la consigliera Carletti (Fratelli d'Italia) ha sottolineato come "anche 5.000 euro sono simbolici ma significativi quando i cittadini pagano sempre più tasse". L'estate della cicungunya: 151 casi e mezzo milione di euro Ma il piatto forte della serata è stato il riconoscimento della spesa di somma urgenza per la disinfestazione anti-cicungunya: 513.669 euro già spesi, con la promessa della Regione di rimborsare tutto al 100%. I numeri dell'emergenza fanno impressione: 151 casi positivi, 3.485 civici trattati, 1 milione di metri quadri di verde disinfestato, 15 ditte mobilitate. Il sindaco Alberto Righi ha difeso a spada tratta la gestione dell'emergenza: "Abbiamo dato il massimo in sole 24 ore, con 7 mezzi con altoparlante, radio, televisioni, volantini porta a porta. Più di così dovevamo chiamare un elicottero". Non tutti sono convinti. Federica Boccaletti (Fratelli d'Italia) ha criticato la comunicazione: "Era impensabile veicolare informazioni così importanti solo sui social. Il Covid dovrebbe averci insegnato qualcosa". Il consigliere Fieni ha aggiunto: "Tanti cittadini lamentavano disinformazione su orari, prodotti utilizzati, schede di sicurezza". L'assessora Mariella Lugli ha replicato piccata: "Abbiamo mosso l'impossibile. La protezione civile merita una medaglia per quello che ha fatto dall'8 agosto in poi". Ristori ai commercianti: "Sì, ma quando?" L'ultima battaglia della serata ha riguardato una mozione PD per istituire un regolamento sui ristori ai commercianti danneggiati dai cantieri. Un tema scottante dopo i disagi di viale Roosevelt. Fratelli d'Italia aveva proposto un emendamento per fissare un termine di 120 giorni, ma è stato respinto. Medici (Carpi Civica) non ha nascosto il sospetto: "Non voler mettere una data, neanche 120 giorni che erano già troppi, mi fa pensar male. Così non risolviamo i problemi di oggi". L'assessora Paola Poletti ha illustrato la complessità della materia: "Ogni cantiere ha caratteristiche diverse. Un parrucchiere con clientela affezionata subisce danni diversi da un bar che vive sul passaggio". Ha citato esempi di altri comuni: a Verona chiedono almeno il 30% di calo di fatturato per ottenere l'esenzione dell'80% della TARI. Il consigliere Truzzi ha difeso l'approccio: "Arriviamo da 50 milioni di cantieri PNRR. Abbiamo fatto esperienza, ora serve strutturarla". Ma Carletti ha ribattuto: "Ci dispiace non poter collaborare. Un limite temporale era necessario visto che oggi abbiamo problemi concreti sulla pelle dei commercianti". Colpo di scena finale Alle 23 passate, con due mozioni ancora da discutere, il Consiglio ha gettato la spugna. Un finale degno di una serata iniziata con polemiche sul mancato minuto di silenzio per Charlie Kirk, l'attivista americano ucciso. La politica carpigiana si conferma un teatro dove i problemi reali si mescolano alle schermaglie di palazzo, mentre cittadini e commercianti aspettano risposte concrete. L'appuntamento è rinviato al prossimo consiglio, sperando che stavolta bastino le ore di una serata per chiudere tutti i capitoli aperti.

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