Una serata che cambierà per sempre la storia della multiutility carpigiana
Il 24 luglio 2025 rimarrà una data storica per Carpi. In una seduta fiume durata oltre quattro ore, il Consiglio Comunale ha approvato con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 1 astensione la delibera che di fatto consegna il controllo di AIMAG nelle mani di HERA.
Un inizio kafkiano
La serata si è aperta in modo surreale: dopo mesi di richieste per la massima trasparenza, la consigliera
Monica Medici ha chiesto che il pubblico venisse allontanato dall'aula. "Non posso decidere alla presenza di Valentini e della Ruggero", ha dichiarato, riferendosi al direttore generale e alla presidente di AIMAG presenti in aula. Una richiesta bocciata dalla maggioranza che ha mantenuto il consiglio aperto al pubblico.
Le motivazioni del sindaco Righi
Il sindaco
Riccardo Righi ha difeso l'operazione con un intervento di oltre un'ora, ricordando gli "81 incontri in un anno, uno ogni quattro giorni" dedicati alla questione. "Questa è stata un'operazione complessa che ha visto 21 sindaci lavorare insieme oltre i colori politici", ha sottolineato, spiegando come AIMAG rischiasse di perdere le concessioni per l'idrico nel 2028 senza un partner industriale adeguato.
I numeri dell'accordo
L'operazione prevede che ERA acquisisca il 45% di AIMAG attraverso un aumento di capitale, portando la sua quota dal 25% al 41%. I comuni manterranno il 51% delle azioni, ma ERA otterrà il controllo industriale attraverso un CDA paritario (4+4 membri) dove l'amministratore delegato avrà voto doppio in caso di stallo.
Le critiche dell'opposizione
Monica Medici non ha usato mezzi termini: "State regalando AIMAG senza ricevere nemmeno un centesimo. È il più grande furto di patrimonio pubblico avvenuto dalla Costituzione". La consigliera ha accusato la maggioranza di basare le decisioni su "reazioni emotive" piuttosto che su un'analisi razionale dei dati. Il capogruppo della Lega
Michele Bonzanini ha parlato di "cessione di controllo senza gara pubblica", mentre per
Annalisa Arletti (Fratelli d'Italia) si tratta di un "delitto perfetto" orchestrato in anni di cattiva gestione politica.
La replica piccata delle consigliere di maggioranza
La consigliera
Elena Brina ha risposto duramente agli attacchi: "Se un solo fatto dimostrasse che il sindaco agisce per interessi privati, sarei la prima a chiedere le sue dimissioni. Ma se così non è, allora basta con le insinuazioni".
Tamara Oliviero si è detta "stanca della narrazione secondo cui noi non studiamo mentre la consigliera Medici sa tutto", difendendo l'impegno dei colleghi di maggioranza.
I tecnici difendono l'operazione
Il direttore generale
Gianluca Valentini e la presidente
Paola Ruggero hanno risposto puntualmente alle domande tecniche, spiegando come l'accordo garantisca 200 milioni di investimenti e 4 milioni di sinergie annue. "Senza questo accordo, AIMAG difficilmente vincerebbe la gara dell'idrico del 2028", ha chiarito Valentini.
Un territorio diviso
L'operazione ha spaccato non solo il Consiglio ma l'intera comunità. Mentre la maggioranza PD-Carpi e Colori sottolinea la necessità di "guardare al futuro con responsabilità", l'opposizione denuncia "la perdita dell'ultimo bene pubblico tangibile del Comune". Significativa la posizione di
Alleanza Verdi e Sinistra, che si è astenuta per rispettare le diverse sensibilità interne tra Europa Verde (favorevole) e Sinistra Italiana (contraria).
Ora parola alla Corte dei Conti
La delibera, pur approvata, non è immediatamente efficace. Dovrà infatti passare al vaglio della Corte dei Conti e dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Solo dopo i loro pareri l'operazione potrà diventare realtà. Come ha concluso il sindaco Righi: "Nessun equilibrio può reggersi senza una vigilanza costante della politica". Il futuro di AIMAG - e dei servizi pubblici locali - dipenderà ora dalla capacità delle istituzioni di mantenere alta l'attenzione su questa partnership che cambierà per sempre il volto della storica multiutility carpigiana.