Il Consiglio dell'Unione fa valigia: prima storica trasferta a Novi


Il Consiglio dell'Unione fa valigia: prima storica trasferta a Novi

Una svolta per le Terre d'Argine

Mercoledì 3 dicembre sarà una data da segnare sul calendario per l'Unione delle Terre d'Argine: per la prima volta dalla sua istituzione, il Consiglio dell'Unione lascerà la sua sede abituale di Carpi per traslocare a Novi di Modena. Non si tratta solo di un cambio di location, ma di un gesto dal forte valore simbolico che racconta di una nuova visione del territorio.

Il significato di una scelta

La decisione di tenere la seduta nella sala civica "E. Ferraresi" di Novi non è casuale. Come spiega il Presidente del Consiglio dell'Unione, Mauro D'Orazi: "Portare i lavori del Consiglio nei diversi Comuni significa rafforzare il legame con il territorio e rendere ancora più visibile il ruolo dell'Unione come istituzione di prossimità per i nostri quattro comuni". È una mossa intelligente, che testimonia la volontà di superare la centralizzazione carpigiana e di abbracciare davvero quella "dimensione policentrica" di cui si parla spesso ma che raramente trova applicazione concreta. L'Unione, insomma, va dai cittadini invece di aspettare che siano loro a muoversi.

Novi al centro della scena

Non è un caso che la prima trasferta sia proprio a Novi di Modena. Il sindaco Enrico Diacci ha infatti la delega ai servizi informatici, telematici e alla transizione digitale dell'Unione - proprio il tema che aprirà i lavori del Consiglio con l'approvazione della nuova convenzione per la gestione di questi servizi strategici. Una scelta che premia le competenze e riconosce il ruolo attivo che ogni comune può giocare nella gestione associata dei servizi. Novi, spesso considerata la "sorella minore" nel panorama delle Terre d'Argine, si trova così sotto i riflettori per le sue capacità nell'innovazione digitale.

Partecipazione e trasparenza

La seduta, che inizierà alle ore 19.30 in Piazza I Maggio 18, sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube istituzionale dell'Unione. Un altro segnale di apertura e trasparenza che permette a tutti i cittadini delle quattro comunità di seguire i lavori, indipendentemente da dove si trovino. Come sottolinea D'Orazi, si tratta di "un segnale di attenzione verso tutte le comunità che compongono il nostro Ente, e un passo nella direzione di una partecipazione sempre più ampia e condivisa".

Il futuro dell'Unione

Questa prima uscita da Carpi potrebbe essere l'inizio di una rotazione più ampia che coinvolgerà tutti i comuni dell'Unione. Un modo per dare sostanza al concetto di "città intercomunale" e per far sentire ogni territorio parte attiva di un progetto comune. Resta da vedere se l'esperimento di Novi sarà il primo di una serie o rimarrà un'iniziativa isolata. Di certo, la scelta di portare il Consiglio sul territorio rappresenta un passo avanti nella direzione di un'amministrazione più vicina ai cittadini e più attenta alle specificità locali. La sala "E. Ferraresi" di Novi si prepara dunque ad accogliere un pezzo di storia dell'Unione delle Terre d'Argine. E chissà che questa prima volta non sia l'inizio di una nuova tradizione che renda davvero "diffusa" la governance di questo territorio.
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