Il destino della colonia di montagna in bilico tra ricordi e realtà


Il destino della colonia di montagna in bilico tra ricordi e realtà
La casa vacanze Hotel Valparadiso di Borgo Valsugana rischia di diventare un capitolo chiuso nella storia di Carpi. Acquistata nel lontano 1972 per 103 milioni di lire - una cifra che oggi fa sorridere, ma che allora rappresentava un investimento importante per la comunità carpigiana - questa struttura montana ha ospitato generazioni di famiglie alla ricerca di aria buona e serenità.

Le quattro strade che si aprono davanti

Durante l'ultimo Consiglio comunale, l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Malvezzi ha dovuto rispondere a una domanda che tutti si facevano: che fine farà la nostra colonia? La risposta non è semplice, perché le opzioni sul tavolo sono quattro, ognuna con i suoi pro e i suoi contro.

La locazione: libertà ma meno controllo

La prima strada è quella della locazione dell'immobile a terzi. Un'opzione che garantirebbe al concessionario ampia discrezionalità organizzativa, ma che lascerebbe all'amministrazione un controllo ridotto sulle modalità gestionali. In pratica: "Prendete la struttura e fatene quello che volete, purché paghiate l'affitto".

La concessione: più controllo, più complessità

La seconda ipotesi prevede la concessione della gestione a terzi. Qui il Comune manterrebbe maggiore controllo sui requisiti prestazionali e sugli aspetti gestionali, ma dovrebbe prima investire i famosi 350mila euro per gli interventi tecnici di adeguamento. Il problema? Le caratteristiche attuali della struttura - 14 camere con bagno in comune ogni due camere, 23 camere senza bagno - potrebbero non incontrare il favore di operatori privati.

L'accordo con altri enti: una soluzione creativa

La terza via è quella dell'accordo con altre pubbliche amministrazioni, in particolare con gli enti locali trentini che già in passato avevano mostrato interesse. Una soluzione che permetterebbe al Comune di Carpi di mantenere la possibilità di utilizzare la struttura in determinati periodi, riservandola alla comunità carpigiana quando necessario.

La vendita: chiudere definitivamente

L'ultima opzione, forse la più dolorosa per chi ha dei ricordi legati alla colonia, è la vendita. I proventi potrebbero essere destinati ad altri investimenti, ma significherebbe dire addio per sempre a un pezzo di storia della città.

I numeri che pesano come macigni

Paolo Malvezzi non ha nascosto le difficoltà economiche che rendono complessa qualsiasi decisione. I 350mila euro necessari per gli interventi minimi sono solo la punta dell'iceberg: impianti elettrico e idrico-sanitario da rivedere completamente, sistema antincendio da adeguare, docce del primo piano da ristrutturare. E tutto questo senza considerare eventuali modifiche alla partizione interna, che potrebbero essere necessarie per rispondere alle esigenze moderne.

Il passato che non torna

La verità, amara ma incontrovertibile, è che negli ultimi anni prima della chiusura nel 2021, la casa vacanze non aveva mai raggiunto il pareggio di bilancio. Nemmeno nei momenti di maggior frequentazione. Un dato che fa riflettere su quanto i tempi siano cambiati e su come le esigenze delle famiglie si siano evolute.

Una consigliera che non si arrende

Paola Borsari, consigliera del PD che aveva presentato l'interrogazione insieme ai gruppi di maggioranza, non ha nascosto l'emozione: "La colonia di Borgo Valsugana ha rappresentato molto per la cittadinanza". Le sue parole tradiscono l'affetto che molti carpigiani nutrono per questa struttura, ma anche la consapevolezza che "bisognerà verificare la sostenibilità di una riapertura e dei costi di gestione". La consigliera ha sollevato una questione fondamentale: "Non sappiamo se il modello adottato finora sia ancora attuale, ma è giusto esplorare altri modelli che possano rispondere alle esigenze attuali".

Il tempo delle decisioni

Per ora, come ha tenuto a precisare l'assessore Malvezzi, "nessuna decisione è ancora stata presa". Ma il tempo stringe e i costi di mantenimento della struttura continuano a pesare sulle casse comunali. I tecnici del settore Opere pubbliche continuano i sopralluoghi ogni sei mesi, l'impianto di riscaldamento viene mantenuto per evitare il congelamento invernale, quello di potabilizzazione per impedire la proliferazione di agenti patogeni. La casa vacanze Hotel Valparadiso rimane lì, tra le montagne del Trentino, in buono stato conservativo ma sospesa in un limbo decisionale. Cinquant'anni dopo l'acquisto, Carpi deve decidere se quella che fu una finestra sulla montagna per tante famiglie possa ancora avere un futuro o se sia arrivato il momento di voltare pagina. Una scelta che non riguarda solo i numeri di un bilancio, ma anche i ricordi di una comunità e la visione di una città per il proprio futuro.
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