Il nuovo
ospedale Ramazzini sta prendendo forma, e dalle carte dell'
Ausl di Modena emergono dettagli che raccontano molto di più di una semplice struttura sanitaria: è il ritratto di una Carpi che guarda al futuro senza dimenticare le sue necessità presenti.
Un Pronto Soccorso che conosce i suoi pazienti
I numeri parlano chiaro:
45.220 accessi nel 2024, con un calo del 3,06 per cento rispetto al 2023. Non è solo una statistica, ma la fotografia di una comunità che ha imparato a gestire meglio le proprie urgenze sanitarie. Il nuovo
Pronto Soccorso sarà diviso in due aree distinte - una per le emergenze vere (codici rosso, arancione e azzurro) e una per chi può aspettare con più serenità (codici bianco e verde). Una scelta di buon senso che eviterà quei fastidiosi intasamenti che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta. L'
Osservazione breve intensiva potrà ospitare sei pazienti monitorizzati, mentre un'area dedicata alle diagnostiche radiologiche servirà direttamente il Pronto Soccorso. Ci saranno anche gli ambulatori specialistici, la sala gessi e persino un
pronto soccorso pediatrico - perché i bambini, si sa, hanno sempre fretta di guarire.
La Radiologia: 91mila prestazioni raccontano una storia
Quando si leggono le
91.230 prestazioni erogate nel 2024 tra Rx, Tac, Risonanza magnetica ed ecografie, si capisce quanto lavoro c'è dietro la salute dei carpigiani. Il nuovo reparto avrà spazi dedicati per ogni tipo di diagnostica: dalla
Pet-Tac agli
ambulatori ecografici, dai
mammografi all'
ortopantomografo. È come costruire una città nella città, dove ogni strada ha il suo scopo e ogni edificio la sua funzione. E quando si scopre che le prestazioni in libera professione sono state "solo"
2.169, si intuisce quanto il pubblico resti il pilastro della sanità locale.
Sale operatorie e nuove speranze
Il
Blocco operatorio avrà almeno sei sale, di cui una "ibrida" - termine che suona futuristico ma che significa semplicemente poter operare con tecnologie all'avanguardia. Cinque sale per il
Blocco endoscopico completeranno l'offerta chirurgica, pensata soprattutto per i pazienti esterni. Ma è quando si parla del
Day Hospital oncologico che il progetto mostra il suo cuore più umano. Sarà un Hub specializzato per tumori della mammella, del colon-retto e urologici - il 45% di tutti i casi oncologici. Gli spazi ricalcheranno quelli del
Policlinico di Modena, con particolare attenzione alla luminosità e alla visione dell'esterno dalle sale di cura. Perché anche quando si combatte contro la malattia, guardare fuori dalla finestra può fare la differenza.
Molto più di un ospedale
Il nuovo
Ramazzini non sarà solo un luogo di cura, ma un vero centro di servizi per la comunità. Ci saranno spazi per il
Pre-Ricovero, la
Dialisi, la
Psicologia Clinica, e persino uffici per le
Associazioni del volontariato - quelle realtà che a Carpi sono da sempre il tessuto connettivo della solidarietà. Il
Servizio mortuario con le nuove camere ardenti - che lo scorso anno hanno accolto
631 salme - avrà finalmente spazi degni per l'ultimo saluto. E quando si legge che 391 provenivano dall'interno dell'ospedale e il resto dall'esterno, si capisce quanto questo servizio sia importante per tutta l'area.
L'Area ambulatoriale: il ponte con il territorio
Gli ambulatori non saranno solo medici e chirurgici, ma ospiteranno anche le
Attività distrettuali:
Medicina legale,
Cau,
Assistenza domiciliare. E poi i servizi della
Sanità pubblica - dall'
Igiene al
Servizio veterinario - perché la salute, come sempre ci ha insegnato l'esperienza, non è solo quella che si cura negli ospedali. Il nuovo
Ramazzini costerà
126 milioni di euro, sorgerà su
47.050 metri quadrati nella periferia nord-ovest della città. Numeri importanti per un progetto che guarda lontano, pensando ai carpigiani di oggi e di domani. Perché un ospedale non è solo un edificio: è la promessa che una comunità fa a se stessa di non lasciare indietro nessuno.