Cari lettori dell'Ombra del Portico, ecco una di quelle situazioni che farebbero sorridere persino
Totò nei suoi sketch più brillanti. Il
Modena Calcio, quella squadra gialla che fa battere forte il cuore ai nostri cugini della Ghirlandina, si trova davanti a un paradosso che nemmeno
Lewis Carroll avrebbe saputo immaginare per la sua Alice.
Il dato che fa riflettere
Pensate un po': i Canarini vantano il
terzo miglior attacco della Serie B con ben
21 gol realizzati in 13 partite. Non solo, hanno anche il
capocannoniere del campionato, quel
Pietro Gliozzi che con le sue 7 reti guida la classifica dei bomber. Tutto perfetto, no? Macché. Il diavolo, come sempre, si nasconde nei dettagli. E il dettaglio che fa sobbalzare è questo: gli attaccanti del Modena hanno segnato appena
2 gol su azione in 13 partite. Due. Duemila lire, come si diceva una volta quando ancora significavano qualcosa.
I numeri che raccontano la verità
Gliozzi, il nostro bomber di riferimento, ha messo a segno 7 centri, ma ben
6 sono rigori. Un solo gol su azione, quello realizzato a Mantova dopo un rinvio prodigioso del portiere
Chichizola. L'altro gol "normale" porta la firma di
Defrel nel pareggio contro l'Avellino. E poi ci sono i due centri di
Mendes, entrambi nati da calci d'angolo battuti dallo stesso Defrel. Insomma, se togliamo rigori e palle inattive, il reparto offensivo del Modena sembra afflitto da una specie di maledizione. Come quei tiratori che al poligono fanno sempre centro, ma davanti alla lepre vera tremano come foglie.
La squadra di Sottil e il suo DNA offensivo
Eppure
Andrea Sottil ha costruito una macchina che sa fare tutto: pressare alto, creare occasioni a grappoli, mettere sotto pressione gli avversari. Il gruppo assemblato da
Catellani ha sviluppato un'identità precisa, quella di una squadra che non si arrende mai. Lo ha riconosciuto persino
Fabrizio Castori, l'allenatore del Sudtirol che di Serie B se ne intende eccome, avendola vinta già due volte con Carpi e Salernitana: "Un gruppo di categoria, completo e forte, che lotterà fino alla fine per la promozione diretta".
Il blocco basso, nemico numero uno
Ma ecco il problema: sempre più squadre si presentano al cospetto del Modena con il
blocco basso, quella tattica difensiva che fa sembrare il calcio moderno un assedio medievale. Pescara, Carrarese, Entella, Palermo, Reggiana, Frosinone, Sudtirol: tutti hanno scelto la stessa ricetta contro i gialli. Come ha ammesso
Santoro a fine partita: "Stiamo lavorando su strade alternative per arrivare al gol". Perché quando ti chiudono tutti gli spazi, serve quella scintilla, quel guizzo individuale che trasforma l'occasione in rete.
Il mercato e le prospettive
Il direttore sportivo
Carlo Rivetti sa bene che gennaio si avvicina, ma i bomber veri sono merce rara in questa Serie B. Basti pensare che il secondo nella classifica cannonieri dietro a Gliozzi è
Tiritiello dell'Entella, che però è un difensore, insieme a
Bortolussi del Padova. Perfino il celebrato
Pohjanpalo arranca.
La speranza nel talento collettivo
Forse la soluzione è proprio quella che il Modena sta già mostrando: puntare sul talento collettivo, sulla capacità di creare occasioni da ogni zona del campo.
Gerli e compagni hanno dimostrato di saper interpretare ogni fase della partita, di saper rimontare quando serve e dominare quando possibile. Il paradosso del Modena ci insegna una cosa: nel calcio, come nella vita, non sempre i numeri raccontano tutta la storia. Ma quando una squadra crea tanto e segna poco, prima o poi la diga si rompe. E allora, cari lettori, preparatevi a vedere i veri fuochi d'artificio. Perché se questa squadra dovesse mai trovare la chiave per trasformare in gol tutte quelle occasioni che crea, il campionato potrebbe prendere una piega molto interessante. E noi, da Carpi, non possiamo che fare il tifo per i nostri vicini di casa, sperando che trovino presto quel bomber vero che manca alla collezione.
