Il sipario si alza su una stagione da record: 14mila carpigiani già innamorati


Il sipario si alza su una stagione da record: 14mila carpigiani già innamorati

La matematica non mente: quando 14.147 spettatori prenotano il loro posto prima ancora che il sipario si alzi, vuol dire che il Teatro Comunale di Carpi ha conquistato il cuore della città. E non è un caso, perché la nuova stagione 2025/2026 promette di essere una di quelle che si ricordano a lungo. Giuliano Albarani, assessore alla Cultura, e Carlo Guaitoli, direttore artistico, hanno presentato venerdì 31 ottobre una stagione che sa di rinascita. Non solo per la qualità degli spettacoli - che vedremo - ma soprattutto per quel particolare che non sfugge agli occhi degli affezionati: dopo quasi quarant'anni di silenzio, torna a vivere la buca dell'orchestra, quel "golfo mistico" che dà profondità e magia alle note. I numeri raccontano di una città che ha fame di cultura: il 98% degli abbonamenti è stato riconfermato, con punte di crescita che fanno ben sperare. L'Altro Teatro è cresciuto del 22%, la Danza del 13%. Segno che i carpigiani sanno riconoscere la qualità quando la vedono. E la qualità, quest'anno, ha nomi che fanno battere il cuore agli appassionati. Si inizia domenica 2 novembre con "Il Barbiere di Siviglia" - già tutto esaurito, come del resto "Dove eravamo rimasti" con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, il musical "Hair" e il provocatorio "Mein Kampf" di Stefano Massini. La rassegna Teatro schiera sul palco due istituzioni come Umberto Orsini e Franco Branciaroli in "I ragazzi irresistibili" di Neil Simon - per cui rimangono pochissimi biglietti, meglio affrettarsi. Ma c'è anche lo sguardo al presente con "Come gli uccelli", che racconta l'amore difficile tra un giovane ebreo e una ragazza araba. Perché il teatro, quando è vero, sa parlare di noi anche quando racconta gli altri. Simone Cristicchi porterà in scena San Francesco negli ottocento anni dalla sua morte, mentre Filippo Timi si cimenterà con un "Amleto²" che promette scintille. La stagione teatrale si chiuderà con "Il Misantropo" di Molière e "Rumori fuori scena", che racconta le disavventure di una compagnia teatrale - un po' come guardare il teatro dentro il teatro. La musica classica non è da meno. Dopo il Barbiere di Siviglia, arriverà l'Orchestra Leonore con la voce recitante di Peppe Servillo, il Quartetto di Cremona che celebra gli ottant'anni dal debutto del Quartetto italiano avvenuto proprio a Carpi nel 1945 - una coincidenza che sa di destino. E poi Paolo Fresu che omaggia Miles Davis nel centenario della nascita, Ron con Peppe Vessicchio in un nuovo progetto che già incuriosisce. Per chi ama la danza, ecco Sergio Bernal, il "Bolle" spagnolo che è considerato il re del flamenco. E non mancano le famiglie: la Pimpa compie cinquant'anni e festeggia con un musical tutto a pois, mentre i più piccoli potranno sognare con "Rudolph" e "Wonka". Guaitoli ha ragione quando parla di "ampiezza e profondità dei talenti". Ma forse la vera notizia è un'altra: in una stagione in cui si parla spesso di crisi della cultura, Carpi dimostra che quando si offre qualità, i cittadini rispondono presente. E quel golfo mistico che torna a riempirsi di musica dopo quarant'anni è il simbolo perfetto di una città che non ha mai smesso di credere nella bellezza. I biglietti si possono acquistare alla biglietteria del teatro o online su teatrocomunale.carpidiem.it. Ma fate in fretta: quando i carpigiani decidono di amare qualcosa, lo fanno sul serio.

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