In terra d'Abruzzo si materializza l'incubo di ogni squadra che lotta per ogni punto: avere la palla del pareggio sul piede e vederla schizzare via, beffarda, sulla traversa. È quello che è successo ai nostri biancorossi del
Carpi, sconfitti 1-0 dal
Pineto in una partita che lascia l'amaro in bocca non solo per il risultato, ma per come è maturato.
Una partita decisa dagli episodi
Diciamocelo francamente: non è stata una di quelle domeniche calcistiche che restano nel cuore. La sfida tra
Pineto e
Carpi ha offerto ben poco spettacolo, con un gioco spezzettato e troppe interruzioni che hanno reso difficile seguire il filo del discorso tattico. Ma nel calcio, si sa, spesso decide chi sa cogliere l'attimo giusto. E l'attimo giusto lo ha colto
Bruzzaniti al 17', quando ha saputo approfittare di un'ingenuità difensiva per portare avanti i padroni di casa.
D'Andrea ha anticipato
Panelli a centrocampo, lanciando l'esterno tutto solo nella metà campo biancorossa. Un contropiede da manuale che ha mandato al tappeto
Scacchetti, all'esordio tra i pali carpigiani al posto di
Sorzi (fermato da problemi gastrointestinali), e ha regalato il vantaggio agli abruzzesi.
Le scelte di Cassani e gli infortuni
Tre le novità introdotte dal mister
Cassani rispetto alla vittoria sul Livorno. Oltre al debutto di
Scacchetti tra i pali, spazio a
Zagnoni in difesa e
Rosetti in mediana. In panchina è tornato a rivedere
Forte, mentre
Rigo e
Mahrani si sono aggiunti a
Forapani nella lista degli indisponibili. Ma gli infortuni hanno complicato ulteriormente i piani del Carpi. Prima
Rossini, colpito al ginocchio sinistro, poi soprattutto
Panelli, costretto ad arrendersi al 22' per un guaio muscolare alla coscia destra.
Cassani ha dovuto ricorrere subito ai ripari inserendo
Pitti per tamponare l'emergenza.
Il rigore della beffa
Se il primo tempo è scivolato via senza particolari emozioni, la ripresa ha riservato il colpo di scena più crudele. Al 69' è rientrato
Gerbi dopo cinquanta giorni di stop, e la sua presenza si è subito fatta sentire. Pochi minuti dopo,
Sall (entrato nell'intervallo al posto di
Tcheuna) ha inventato la giocata della speranza: scappato sulla verticalizzazione di
Zagnoni, è stato steso da
Serbouti in area di rigore. L'arbitro
Diop di Treviglio ha indicato il dischetto e, dopo una lunga revisione al VAR, ha confermato la decisione. Cinque interminabili minuti dal contatto all'esecuzione:
Cortesi ha spiazzato
Tonti, ma la palla ha baciato la traversa esterna volando via insieme alle speranze di rimonta del Carpi.
L'assalto finale e le occasioni mancate
Cassani ha tentato l'assalto finale inserendo
Forte e
Pietra, ma paradossalmente è stato il Pineto a sfiorare il raddoppio con
Germinario, salvato solo da un grande intervento di
Scacchetti. L'ultima emozione è stata una mischia disperata nell'area abruzzese, risolta nel nulla di fatto. Il triplice fischio ha chiuso un pomeriggio amaro davanti ai 412 spettatori presenti (di cui 22 nel settore ospiti), che il Carpi ricorderà soprattutto per le occasioni sprecate e per un rigore che poteva cambiare tutto.
Il verdetto del campo
La sconfitta per 1-0 ha permesso al
Pineto di operare il sorpasso in classifica sui biancorossi, rendendo ancora più pesante il bilancio di una trasferta che sembrava alla portata. Il Carpi non è mai riuscito a centrare lo specchio della porta nell'arco dei novanta minuti, un dato che la dice lunga sulle difficoltà offensive incontrate dalla squadra. Ora bisogna voltare pagina rapidamente: nel calcio, come nella vita, non serve piangere sul latte versato. Ma quella traversa di
Cortesi resterà negli occhi e nel cuore di chi ha seguito la squadra fino in Abruzzo, sperando in un epilogo diverso.