Venerdì 19 settembre Carpi si prepara a riscoprire uno dei libri che ha plasmato la nostra civiltà. "La Bibbia. Libro assente e ritrovato" non è una mostra qualunque, ma un percorso che attraversa tre luoghi del cuore cittadino, nato dalla felice alleanza tra Diocesi e Comune, con il prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. L'idea è tanto semplice quanto ambiziosa: far dialogare il Museo Diocesano di Sant'Ignazio, i Musei di Palazzo dei Pio e la Biblioteca Loria per raccontare come la Bibbia abbia nutrito l'arte, la letteratura e l'immaginario collettivo. Una mostra "diffusa", come la chiamano gli organizzatori, che invita i carpigiani a passeggiare tra le bellezze della propria città con occhi nuovi. Ottanta opere per ottanta storie Al Museo Diocesano vi aspettano 80 opere che spaziano dai dipinti antichi ai fumetti contemporanei, dalle sculture di Romano Pelloni alle locandine dei grandi film biblici. Un caleidoscopio che dimostra come il "grande codice" della cultura occidentale continui a ispirare artisti di ogni epoca e linguaggio. I Musei di Palazzo dei Pio mettono in vetrina i capolavori di Ugo da Carpi, del Catena, del Loschi e di altri maestri che hanno trovato nella Bibbia la loro fonte d'ispirazione. Ma la vera sorpresa è il percorso dedicato a Remo Wolf, uno dei più grandi incisori italiani del Novecento, le cui opere dialogano silenziosamente con i racconti sacri. La Biblioteca Loria, infine, celebra Gustave Doré, l'illustratore ottocentesco che con le sue incisioni ha definito l'iconografia biblica per generazioni di lettori. Le sue tavole conversano con le preziose Bibbie settecentesche del fondo antico, creando un ponte tra epoche diverse. L'analfabetismo biblico, questo sconosciuto "Quanto paghiamo oggi a causa dell'analfabetismo biblico?", si domanda il teologo Brunetto Salvarani. Una provocazione che fa riflettere: in una società sempre più veloce e digitalizzata, rischiamo di perdere le chiavi per comprendere millenni di arte, letteratura e pensiero occidentale. Monsignor Ermenegildo Manicardi, biblista e vicario generale della Diocesi carpigiana, sottolinea come la mostra voglia evidenziare "l'importanza della Bibbia a livello locale", valorizzando tanto il patrimonio tramandato quanto la tradizione carpigiana di studi biblici. L'assessore alla Cultura Giuliano Albarani non nasconde la soddisfazione per un progetto che ha richiesto "un lungo percorso progettuale, scrupoloso e scientificamente inappuntabile". Il risultato è un'iniziativa che unisce "cultura alta e bassa, civiltà della scrittura e dell'immagine". Un weekend per riscoprire le radici Dal 19 al 21 settembre, in occasione del festivalfilosofia, le tre sedi aprono le porte con orari prolungati e ingresso gratuito. Un'occasione unica per i carpigiani di riscoprire non solo la Bibbia, ma anche i tesori artistici della propria città. Come sottolinea Manuela Rossi, direttrice dei Musei Civici, si tratta di "nuove proposte finalizzate a valorizzare e far conoscere il patrimonio antico", in un percorso che abbraccia l'intera città e i suoi monumenti più significativi. L'auspicio degli organizzatori? Che qualche visitatore, tornando a casa, riprenda in mano la Bibbia dimenticata sullo scaffale. Perché, come dice Salvarani, senza questa conoscenza rischiamo di non capire "dove siamo, da dove veniamo e dove siamo diretti".
La Bibbia riconquista Carpi: tre sedi per un viaggio tra arte e spiritualità