Una
cartomante abusiva di
Bologna ha messo in piedi un sistema di doppia frode che ha permesso alla donna, cinquantaseienne del capoluogo emiliano, di accumulare profitti illeciti per circa
200mila euro complessivi. Il caso, scoperto dalla
Guardia di Finanza attraverso il monitoraggio della rete internet, rappresenta un emblematico esempio di come l'economia sommersa si intrecci con l'indebita percezione di sussidi pubblici.
L'attività clandestina: 3mila clienti dal lockdown in poi
La donna,
classe 1969, si autoproclamava
cartomante e astrologa utilizzando i social network come vetrina per attrarre una clientela che si è rivelata sorprendentemente numerosa. L'attività, iniziata durante i mesi più duri della
pandemia, ha prosperato nell'ombra fino al momento del controllo delle
Fiamme Gialle. Dal suo appartamento bolognese, la finta sensitiva ha ricevuto circa
3.000 clienti provenienti non solo dall'
Emilia-Romagna ma anche da altre regioni italiane. Una rete che testimonia come il ricorso a pratiche divinatorie abbia trovato terreno fertile nell'incertezza degli ultimi anni, sfruttando fragilità umane per costruire un business completamente al di fuori delle regole.
Il doppio raggiro: Fisco e assistenza sociale
L'indagine delle Fiamme Gialle ha portato alla luce una strategia fraudolenta su due fronti. Da una parte, l'
evasione fiscale per oltre
150mila euro, frutto di un'attività svolta in totale assenza di autorizzazioni e senza alcuna dichiarazione al fisco. Dall'altra, la percezione illecita di
sussidi statali per circa
40mila euro, tra cui il
reddito di cittadinanza e l'
assegno di inclusione. Il paradosso è evidente: mentre accumulava profitti consistenti dall'attività di cartomante, il nucleo familiare della donna continuava a beneficiare di aiuti destinati a chi si trova in condizioni di effettivo bisogno. Una doppia beffa ai contribuenti e ai cittadini realmente in difficoltà.
Le conseguenze: stop immediato ai sussidi
L'
Inps ha già ricevuto la richiesta di
sospensione immediata di tutti i sussidi percepiti dalla famiglia della cartomante. Si tratta di una misura che dovrebbe essere automatica in casi simili, ma che spesso si scontra con le difficoltà dei controlli incrociati tra diverse amministrazioni. Il caso solleva interrogativi più ampi sulla capacità del sistema di intercettare tempestivamente questo tipo di frodi. La facilità con cui è stato possibile mantenere per anni una doppia vita - imprenditrice in nero di giorno, percettrice di sussidi per tutto il tempo - dimostra che i meccanismi di controllo hanno ancora margini di miglioramento significativi.
Un fenomeno più ampio
Questa vicenda bolognese si inserisce in un quadro più ampio di truffe legate ai sussidi pubblici che ha interessato diverse regioni italiane negli ultimi anni. Il ricorso crescente a pratiche esoteriche, alimentato dall'incertezza economica e sociale, ha creato un mercato parallelo che spesso sfugge ai controlli fiscali, proprio per la natura "intima" e riservata dei servizi offerti. La scoperta della Guardia di Finanza dimostra come il monitoraggio del web sia diventato uno strumento fondamentale per intercettare attività illecite che un tempo rimanevano confinate in cerchie ristrette. Un segnale che dovrebbe far riflettere tutti coloro che pensano di poter operare nell'ombra sfruttando la credulità altrui.